Il degrado urbano e l’illegalità tornano a colpire Romano: un incendio nell’ex casello ferroviario riaccende l’allarme sulla gestione degli immobili dismessi.
Il rogo e l’intervento dei Vigili del Fuoco
Domenica pomeriggio, un denso fumo ha iniziato a fuoriuscire dalle finestre del primo piano dell’ex casello ferroviario di via Fratelli Cairoli, a pochi passi dal Grattacielo di via Duca d’Aosta a Romano. Immediatamente, i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Romano sono intervenuti per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’edificio. Fortunatamente non si registrano feriti, ma l’episodio ha riacceso i riflettori su una struttura da anni al centro di segnalazioni e polemiche. Costruito in un’epoca in cui il sottopasso ferroviario non esisteva, il casello era un presidio fondamentale per la sicurezza dei passaggi. Il custode garantiva assistenza quotidiana e sorveglianza, ma con l’apertura del sottopasso l’immobile ha perso ogni funzione, rimanendo vuoto e trasformandosi progressivamente in simbolo di degrado urbano.
Un passato di abusi e degrado
Negli anni, l’ex casello ferroviario è diventato rifugio per occupazioni abusive. Nel novembre 2022, a seguito delle segnalazioni dei cittadini riguardanti un insolito andirivieni, la Polizia Locale del Distretto della Bassa Bergamasca Orientale entrò nello stabile, trovando una scena desolante: il giardino retrostante, confinante con la ferrovia, ridotto a discarica a cielo aperto; sotto il piccolo porticato, bottiglie di alcolici, coperte e giacigli di fortuna testimoniavano la vita degli occupanti. All’interno, le stanze erano state trasformate in latrine improvvisate, con muri imbrattati e condizioni igieniche al limite della sopravvivenza. Non era certo la prima volta: già cinque anni fa, la Polizia locale aveva scoperto un deposito di biciclette rubate, stipate in una stanza e pronte probabilmente per il mercato parallelo. Ripetute segnalazioni alla Rfi, proprietaria dell’immobile, avevano richiesto interventi concreti come ingressi murati, recinzioni rinforzate e chiusura definitiva, ma le richieste sono rimaste inascoltate.
Degrado e rischio incendi: un’emergenza senza fine
L’incendio di domenica conferma che il casello non è affatto vuoto. Testimoni hanno visto persone uscire indisturbate dall’edificio annerito dal fumo, segno evidente che l’occupazione continua. La vicenda riapre il dibattito sulla gestione del patrimonio immobiliare dismesso e sul degrado urbano: quello che un tempo era simbolo di un passaggio ferroviario presidiato e sicuro è oggi emblema dell’abbandono. Le istituzioni locali chiedono da anni un intervento strutturale, ma l’inerzia burocratica ha lasciato spazio a illegalità, insicurezza e ora anche al rischio incendi. Un segnale, l’ennesimo, che l’emergenza non può più essere ignorata.