Politica

Matilde Tura assessore a Caravaggio? Il Pd si spacca. Bolandrini: “Attendo fiducioso una risposta”

Mercoledì 24 settembre, in serata, l'ultimo tentativo di mediazione

Matilde Tura assessore a Caravaggio? Il Pd si spacca. Bolandrini: “Attendo fiducioso una risposta”

Doveva essere un “normale” rimpasto di Giunta, ma è diventato il caso politico provinciale delle ultime due settimane. Un vero e proprio “momento verità”, soprattutto per il Partito democratico, che ha messo a nudo una micidiale frattura su come affrontare le prossime elezioni comunali e provinciali. Parliamo della nomina di Matilde Tura (capogruppo in Consiglio comunale a Treviglio per il Partito democratico) a nuovo assessore ai Servizi sociali di Caravaggio.

La vicenda

Tutto comincia tre settimane fa, quando l’attuale assessore Claudia Ariuolo (in quota ai civici del primo cittadino Claudio Bolandrini) ha annunciato al sindaco l’intenzione dimettersi, per motivi familiari. Piccola premessa: a Caravaggio, i “civici” del sindaco Bolandrini e i consiglieri del Pd governano la città insieme ormai da dieci anni, ma tra di loro c’è il gelo più totale. I dem, delusissimi dal sindaco, restano in maggioranza, ma sono ormai “separati in casa”. L’ultimo casus belli, deflagrante, è stata la candidatura (anzi, l’elezione) di Bolandrini, nel 2024, a consigliere provinciale nelle fila dei civici vicini al deputato di Forza Italia Alessandro Sorte.

Dovendo sostituire Ariuolo, tre settimane fa Bolandrini ha deciso di proporre il posto proprio a Tura, in forza del suo curriculum da medico di base e direttrice sanitaria della Rsa di Brignano. Soprattutto, però, il progetto di Bolandrini era politico. L’ingresso di Tura doveva essere una sorta di mano tesa verso gli stessi dem: “regalando” un posto in Giunta ad un’esponente di partito (Ariuolo, come detto, non ha tessere), il sindaco contava di porre le basi di un futuro nuovo fronte largo, simile a quello che per due volte a Caravaggio si è rivelato vincente. Insomma: le basi per una nuova esperienza politica a sostegno del suo successore, ma in seno al centrosinistra.
È andata in tutt’altro modo. La sola ipotesi che Tura, moglie del deputato azzurro Sorte, potesse diventare assessore a Caravaggio proprio in quota Pd ha messo in crisi lo stesso partito. E quando, prima di accettare la nomina, la stessa Tura ha infatti deciso di chiedere la “benedizione” preventiva alla segreteria provinciale, è calato il gelo. Nel Pd provinciale si è aperta una serratissima conta interna, e il “caso Caravaggio” – l’Ohio bergamasco, ormai – ha generato una vera e propria frattura su come impostare i rapporti con i civici sortiani.  Da una parte i dem caravaggini, che ormai vedono Bolandrini come un alter ego di Sorte, e la proposta di Tura in Giunta come fumo negli occhi. E quindi, hanno posto il veto. Con loro, ci sono gli “ortodossi” vicini alla segreteria provinciale di Gabriele Giudici. Altro che mano tese: meglio “andare da soli”, anche contro la corazzata del centrodestra unito e anche a costo di perdere Caravaggio, l’ultima città sopra i 15mila abitanti governata dai dem in Bergamasca.
Dall’altra parte, invece, gli “istituzionali”, tra cui ci sarebbero anche l’ex sindaco di Bergamo Giorgio Gori, la attuale Elena Carnevali, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi e vari altri “colonnelli”. Che invece, a Caravaggio come altrove, un patto con i civici lo farebbero ben volentieri, se non altro per cercare di spaccare il centrodestra e rendere più “giocabili” le prossime partite elettorali. Irremovibile Giudici, che aveva gelato l’assessore in pectore Tura in poche righe.

“Chiunque, ricoprendo ruoli nel Partito o essendone parte attiva, dovesse ricevere una proposta di questo genere senza un previo confronto e condivisione a livello locale, e intendesse continuare a far parte della nostra comunità politica, dovrebbe semplicemente rispondere: ‘No, grazie’. Ogni decisione politica relativa all’Amministrazione deve essere assunta con la condivisione del gruppo consiliare del Pd e del circolo, circostanza che su questo caso non si è verificata né a Caravaggio né, nella fattispecie, a Treviglio. Infatti si tratta di iniziativa diretta di Bolandrini” aveva tuonato il segretario provinciale nei giorni scorsi, e la posizione ufficiale del partito non sembra essere cambiata.

“Siamo un Partito – aveva precisato – Le decisioni si prendono nelle assemblee preposte, non si discute per telefono comunicando a mezzo stampa. Mi pare l’abc”.

Tentativo di mediazione

Mercoledì 24 settembre, in serata, l’ultimo tentativo di mediazione: a Bergamo, Giudici ha incontrato sia il presidente Gandolfi che il sindaco Bolandrini. Quest’ultimo ha messo sul tavolo anche la possibilità di riconsiderare la scelta dell’assessorato a Tura, accettando di considerare un’eventuale alternativa proposta direttamente dalla segreteria provinciale.

“Ho esposto al segretario provinciale le ragioni condivise in Giunta che mi hanno portato a individuare in Tura il candidato migliore per competenze professionali ed esperienze pregresse – ha spiegato – Ricevuta la disponibilità da parte dell’interessata condizionata a nulla osta da parte del partito di appartenenza, attendo fiducioso e a breve una risposta. La scelta si pone in soluzione di continuità con il passato e che sarebbe anche il primo passo per rinnovare una proposta amministrativa condivisa per la città”.

Ma quel “fiducioso” tradisce un po’ di ironia: la partita, al momento in cui andiamo in stampa, sembra ancora congelata. Non è stato possibile contattare Giudici per un commento in merito.