Omaggio

A cent’anni dalla nascita un libro che racconta Riccardo Formento

Verrà presentato il prossimo 17 ottobre al teatro dell’oratorio

A cent’anni dalla nascita un libro che racconta Riccardo Formento

Un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Caravaggio Riccardo Formento. E a tre anni dalla sua scomparsa verrà presentato un volume che cerca di raccontarne l’essenza, l’impegno, i valori. Un lavoro titanico, pubblicato nell’anno del centenario della sua nascita.

Omaggio a Riccardo Formento

Tra centinaia di verbali, documenti, riconoscimenti, fotografie e testimonianze la selezione operata dagli autori non è stata facile. Parliamo di autori perché “Riccardo Formento – Una vita per il bene comune (fede, cooperazione, comunità)”, è frutto di un lavoro di squadra portato avanti con passione da Ezio Zibetti, Giuseppe Carminati, Franco Conti, Paolo Gatti, Renato Maestri, Carlo Mangoni, Massimo Tomasoni e il figlio Maurizio.

“L’idea nasce dalla volontà di ricordare una figura di rilievo che ha dato tanto a Caravaggio e farla conoscere alle nuove generazioni – hanno spiegato Zibetti e Carminati – Ha preso corpo in seno alla ‘Fondazione don Pierino e don Pidrì’ e alla “Bcc Caravaggio e Cremasco”. Il gruppo che si è costituito ha cominciato a lavorarci nel 2022, e alla fine ne è venuto fuori un volume di 270 pagine, suddiviso in 13 capitoli, con circa 130 foto. Si comincia con rappresentare il contesto storico in cui Formento è nato, quindi si ripercorre la sua vita fino alla morte, analizzando i diversi ruoli che ha ricoperto negli anni”.

E di cariche ne aveva assunte parecchie.

Sport, fede, lavoro e scuola

“In primis è stato un grande sportivo che ha praticato calcio, pallacanestro, atletica, ciclismo – hanno ricordato – quindi, da uomo di fede, è stato ricostruito l’impegno in parrocchia a partire dai tempi di don Gino Frati, sacerdote che dagli anni ‘30 guidò il gruppo di giovani, tra cui lui, che fondarono la sezione cittadina della Democrazia Cristiana. Formento è passato anche dal CdA del Santuario, dove contribuì al recupero del film ‘Madonna di Caravaggio’ che era andato perduto e all’organizzazione della visita del Papa Giovanni Paolo II. C’è poi il Formento lavoratore, che dopo aver ottenuto il diploma di perito elettrotecnico visse qualche anno da libero professionista prima di essere assunto alla ex ‘Imec’, dove studiò il meccanismo delle prime protesi all’anca in ceramica. Successivamente il passaggio alla ‘Faba’ come dirigente. Non poteva poi mancare il capitolo sulla scuola, Formento infatti teneva molto alla formazione delle nuove generazioni, lui che per studiare aveva dovuto attendere una borsa di studio. Fu uno degli insegnanti in una scuola per meccanici nata in città per favorire l’introduzione dei ragazzi nel mondo del lavoro, molti dei quali poi divennero imprenditori. Senza dimenticare che da assessore mise a disposizione gli spazi per le scuole serali a beneficio di coloro che non avevano conseguito la licenza media, oltre a essere promotore della fondazione della scuola ‘La Sorgente'”.

Politica e Bcc

E tra le innumerevoli attività di cui Formento si è occupato, non poteva non essere approfondita quella politica.

“Fu eletto consigliere nel 1956, poi divenne assessore e vicesindaco – hanno precisato – rimase in campo fino a quando è esistita la Dc, contribuendo alla realizzazione dell’ospedale, della casa di riposo, del centro sportivo”.

Poi l’ingresso nella Bcc.

“Entrò come socio e divenne presidente del CdA nel 1983 fino al 2001, periodo nel quale venne realizzata la nuova sede, quindi entrò anche negli organi direttivi dell’’Iccrea’, fino a divenire presidente onorario della Bcc” hanno affermato. Infine il Formento artista, con una serie di dipinti inseriti nel volume, alcuni dei quali saranno esposti il prossimo 17 ottobre, durante la presentazione al teatro dell’oratorio. A chiudere il libro un lungo capitolo di testimonianze.

“Durante la sua presidenza della Bcc seppe incarnare con coerenza i valori della cooperazione – ha commentato Merigo, presidente della Bcc – guidato da un’autentica fede e da un profondo impegno per la costruzione del bene comune”.

“Abbiamo voluto raccontare la vita dell’amico Formento per riproporre un metodo cristiano di affrontare i vari ambiti della vita personale e sociale – ha aggiunto il presidente della ‘Fondazione don Pierino e don Pidrì’ Tomasoni – Non è un ricordo nostalgico, è la riproposta di un metodo di fede, cooperazione e azione comunitaria che oggi è ancora più attuale e necessario”.