Domenica mattina la chiesa parrocchiale ha accolto il sacerdote cremonese con una celebrazione solenne presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, alla presenza delle autorità civili e di numerosi fedeli.
L’accoglienza della comunità
La chiesa parrocchiale di Covo era gremita già dalle prime ore di domenica per l’atteso ingresso del nuovo parroco, don Angelo Valentino Ferrari. Sul sagrato, poco prima delle 10.30, il sindaco Andrea Capelletti ha dato il benvenuto a nome di tutta la cittadinanza:
“A Covo, don Angelo, troverà una comunità attiva, eterogenea, non facile ma di buon cuore. Le chiediamo di guidarci nella fede con mitezza e pazienza”.
Parole che hanno aperto una giornata di festa e di preghiera, seguita dalla messa solenne celebrata dal vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, e concelebrata dal nuovo parroco insieme al vicario zonale monsignor Giansante Fusar Imperatore e a diversi sacerdoti della diocesi. La liturgia è stata animata dai cantori delle corali di Urago d’Oglio, Ghisalba e della Santa Cecilia di Covo, diretti da Paolo Premoli, mentre nei primi banchi hanno trovato posto le autorità civiche, le associazioni di volontariato e i confratelli della Confraternita. Numerosi anche i fedeli provenienti dalle parrocchie dove don Angelo ha prestato servizio, compresi i molti che hanno condiviso con lui l’esperienza missionaria in Brasile.
Il percorso di don Angelo
Classe 1960, don Angelo Valentino Ferrari è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984. Il suo ministero lo ha portato a servire diverse comunità: vicario parrocchiale a Calvenzano, poi a Cremona nella parrocchia del Cambonino e a Caravaggio. Nel 1999 è diventato parroco di Bellaguarda e Casaletto, per poi partire per una prima esperienza come “fidei donum” in Brasile. Rientrato in Italia, ha guidato la parrocchia del Boschetto a Cremona, ma il richiamo della missione lo ha spinto nuovamente in Sud America. Dal 2010 ha servito le comunità di Pomponesco e, successivamente, di Pumenengo. Negli ultimi anni è stato collaboratore parrocchiale a Pandino e Rivolta d’Adda, fino alla nuova nomina a Covo in sostituzione di don Lorenzo Nespoli. Una carriera pastorale ricca di tappe significative, che raccontano dedizione, spirito di servizio e una vocazione aperta al mondo.
Le parole del vescovo e il cammino che inizia
La celebrazione di insediamento si è aperta con la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale, seguita dal saluto del Consiglio pastorale parrocchiale, rappresentato da Lorenzo Brambilla:
“La nostra è una comunità viva, non sarai solo. Tutte le realtà parrocchiali sono pronte a collaborare nel rispetto del tuo ruolo”.
Nell’omelia, il vescovo Napolioni, ispirandosi al Vangelo di Luca e alla parabola dell’amministratore, ha esortato i presenti a cercare la “vera ricchezza” che viene dal Signore:
“Bene gli auguri e la fiducia – ha detto – ma soprattutto occorre fare la scelta di chi vuole essere al servizio. Se siamo al servizio della ricchezza e del potere dell’uomo diventiamo schiavi, se siamo al servizio del Signore siamo liberi, figli, eletti”.
Con queste parole, la comunità di Covo ha dato ufficialmente inizio al cammino condiviso con don Angelo, un percorso di fede e di partecipazione che promette di intrecciare tradizione e rinnovamento, all’insegna di una pastorale aperta e inclusiva.
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