Individuata una nuova area per il Centro culturale Ar Rahma. Qualcosa si muove dopo sei anni di stallo: la moschea, che dal 2019 ha “casa” in un capannone di Corso Europa 53, a Ciserano, sarebbe pronta a traslocare.
La moschea pronta a traslocare
Una prima conferma è arrivata anche dalla prima cittadina Caterina Vitali che il prossimo 30 settembre risponderà in Consiglio comunale all’interpellanza presentata sul tema dal gruppo di minoranza “Insieme per Ciserano”.
Sembra, quindi, indirizzata verso una risoluzione la situazione “temporanea” che risale all’abbattimento delle torri Anna e Athena, avvenuta nel 2019. Senza più una sede, il Centro culturale Ar Rahma aveva ottenuto l’ok dal Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza presieduto dalla Prefettura di Bergamo, e dai cinque Comuni dell’area di Zingonia, che avevano acconsentito al suo trasferimento in un capannone che si affaccia su Corso Europa dove sarebbero dovuti rimanere per due anni.
Interpellanza di “Insieme per Ciserano”
Di anni, però, ne sono trascorsi sei e solo recentemente l’associazione sarebbe riuscita a trovare e acquistare una nuova area, situata sempre nei confini ciseranesi. Per questo il tema tornerà in Aula a fine mese con l’ennesimo affondo della minoranza guidata da Gregorio Zucchinali che ha chiesto “di riferire quanto concretamente sviluppato recentemente dall’Amministrazione» e in particolare di condividere le «informazioni sull’eventuale possibile spostamento del Centro”.
In attesa del confronto in Consiglio comunale la sindaca ha comunque potuto confermare la voce riguardante l’acquisto di una nuova area – oggi a verde – dove l’associazione potrà realizzare una nuova struttura per ospitare le proprie attività compresa la preghiera del venerdì, quella che, da sempre, ha causato più disagi a livello logistico e viabilistico data l’alta affluenza di fedeli e la zona industriale e commerciale già satura.
La sindaca: “Presto una collocazione più idonea”
“La sede attuale è sempre stata una soluzione temporanea e inadatta sotto molti aspetti, e su questo convengono sia le istituzioni che l’associazione – ha osservato Vitali che ha poi replicato alle accuse di “immobilismo” – Riteniamo di essere ormai vicini alla soluzione auspicata da tempo di una nuova collocazione. Questo è un obiettivo che perseguiamo da anni con un lavoro continuo e in stretta sinergia con tutte le istituzioni coinvolte. I passi avanti fatti sono concreti e porteranno presto ad una collocazione più idonea e funzionale, le informazioni ulteriori saranno date a tempo debito”.
Negli ultimi anni, l’associazione aveva partecipato anche a due diverse aste senza, però, riuscire ad aggiudicarsi l’acquisto. Pur restando una soluzione temporanea l’Amministrazione aveva più volte chiarito come fosse difficile «intraprendere azioni diverse dalla continua sollecitazione nei confronti dell’associazione».