Cultura

Dopo un anno di stop torna la sfilata storica con gli abiti dell’Atelier degli oratori: vero cuore della rievocazione

Tra stoffe e memoria condivisa, i sarti volontari custodiscono i preziosi abiti della manifestazione storica.

Dopo un anno di stop torna la sfilata storica con  gli abiti dell’Atelier degli oratori: vero cuore della rievocazione

Venerdì 19 settembre, prende il via l’edizione annuale di “Romano medievale” la assegna di eventi che trasformerà per tre giorni il centro della Città nell’antico borgo di Bartolomeo Colleoni.

Settembre, il “capodanno” romanese

Per i cittadini di Romano , settembre non è solo un mese di passaggio: è l’inizio di un nuovo ciclo. Le vie lastricate del centro si riempiono di attesa mentre la sfilata di “Romano medievale” prepara il suo grande ritorno. Dopo un anno di pausa, Lionello Visconti e la sua corte rivivranno il 1405, quando il signorotto milanese ricevette le chiavi della Rocca promettendo un governo illuminato.
La storia si intreccia alla leggenda: dal dominio visconteo alla pace di Ferrara del 1428, dal feudo di Bartolomeo Colleoni nel 1441 fino alla definitiva dominazione veneta del 1475. Ma il momento clou rimane sempre l’ingresso di Lionello, con piazza e sagrato della chiesa colmi di dame, cavalieri e un tripudio di ori, velluti e pennacchi.

L’Atelier dell’Oratorio, il cuore segreto della sfilata

Dietro i riflettori della festa c’è un luogo silenzioso ma essenziale: l’Atelier dell’oratorio San Filippo Neri. Qui si custodisce un patrimonio unico di circa cento abiti storici, frutto di decenni di dedizione volontaria. La storia inizia quarant’anni fa, quando un gruppo di sarti confezionò i costumi per “La scacchiera umana”, gioco in costume del palio dei borghi. Da quella prima esperienza nacque la sfilata viscontea e l’esigenza di un laboratorio capace di conservare e curare capi preziosi. Oggi ogni abito è trattato come un tesoro: le sarte volontarie lo lavano a mano, lo riparano, lo proteggono in involucri speciali. Velluti, broccati e passamanerie dorate richiedono gesti sapienti tramandati di generazione in generazione, custodendo non solo tessuti, ma memorie.

Un filo che unisce passato e presente

L’Atelier non vive solo per la rievocazione. Durante l’anno diventa un centro creativo per la comunità, con corsi di uncinetto e ricamo che attraggono giovani e adulti, mantenendo vive tecniche antiche. È un dialogo continuo tra storia e quotidiano, in cui la manualità diventa eredità condivisa. Quando a settembre i tamburi annunceranno il corteo e Lionello Visconti avanzerà tra ali di folla, il merito di tanta bellezza sarà anche delle mani pazienti che, con ago e filo, mantengono viva la tradizione. L’Atelier dell’oratorio non è solo un laboratorio: è la memoria pulsante di Romano, pronta a riportare il borgo ai fasti dei Visconti e dei Colleoni.