Treviglio

I fratelli Furia di Treviglio: doppio addio nel giro di quattro giorni

Sono mancati nel giro di quattro giorni. Il primo storico dipendente comunale, il secondo una colonna dell'arte e della divulgazione culturale cittadina

I fratelli Furia di Treviglio: doppio addio nel giro di quattro giorni
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Treviglio in lutto piange nel giro di quattro giorni due fratelli che hanno fatto la storia della città: Pierfranco e Paolo Furia. Il primo, più anziano, 89 anni, era stato per anni il responsabile dell'ufficio Ragioneria del Comune. Il più giovane, Paolo, 81, era una delle colonne della cultura trevigliese, autore di svariati libri di divulgazione storica e artistica.

Addio ai fratelli Furia di Treviglio

Pierfranco Furia aveva 89 anni ed è mancato venerdì 8 agosto. Per anni dipendente del Comune, era arrivato ad essere responsabile della Ragioneria, incarico che aveva ricoperto con dedizione e impegno per molti anni. Il figlio adottivo, Abramo, cresciuto insieme alla moglie Virginia, era un veterinario molto stimato in città. Anche lui è mancato, alcuni anni fa, prematuramente.

Allievo della Carrara negli anni di Trento Longaretti, il fratello più giovane Paolo, scomparso  nella mattina di martedì 12,  era invece un "gigante" dell'arte locale e soprattutto della storiografia artistica. Suoi moltissimi volumi di carattere divulgativo dedicati alla città e non solo. Tra i suoi molti titoli: "La pittura trevigliese del '400", "Per una politica dei beni culturali. 15 anni di restauri. Parrocchia di San Martino e Santa Maria Assunta di Treviglio", "Segni, simboli e allegorie nell'arte sacra, "Il mio santuario", "Il lascito Della Torre"). Fu inoltre Responsabile dell'archivio storico della BCC di Treviglio, nonché autore di una delle vetrate del Santuario e di varie altre opere d'arte. A lui, infine, come ricorda l'amico giornalista Roberto Fabbrucci in un lungo post pubblicato oggi sui social, si devono molte battaglie per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico della città, in primis il restauro del Polittico di Zenale e Butinone, che oggi - decenni dopo - è al centro di un museo dedicato interamente al capolavoro trevigliese del Quattrocento. Collaborava   con il Popolo Cattolico e con l'Eco di Bergamo. Nei primi anni del Giornale di Treviglio aveva scritto anche per la nostra testata.

"Negli anni ’70 fu responsabile marketing della Prandoni Radio TV e, successivamente, dell’Immobiliare UTECO. Negli anni ’80, quando Stefano Agliardi, da assessore all’edilizia, elaborò il piano di recupero del centro storico, Paolo contribuì alla definizione della tabella cromatica del centro, frutto di un attento studio storico-artistico, ancora oggi in uso - così lo ricorda ancora l'amico Fabbrucci - Paolo non era un uomo facile da inquadrare: libero nelle idee, rigoroso nel lavoro, capace di entusiasmare ma anche di mettere in difficoltà chi preferiva il compromesso alla verità. Non sempre le istituzioni hanno saputo riconoscere figure come la sua, troppo indipendenti e poco “funzionali” al consenso. Ma chi lo ha conosciuto sa bene quanto Treviglio gli debba. Ciao Paolo, ti ho voluto bene".

I funerali

Paolo è mancato nella mattina di oggi, martedì 12 agosto, il giorno dopo il funerale del fratello Pierfranco celebrato ieri mattina in città. Domani l'ultimo saluto di Paolo, alle 14.30, nella parrocchiale Sant'Alessandro di Fara d'Adda.