Il caso

Due pappagalli morti di paura: colpa dei botti alla festa dei “Vulpù”

A raccontare la vicenda è l'allevatore Antonio Pirovano che ha trovato i due volatili senza vita: non hanno retto allo spavento dovuto al troppo rumore

Due pappagalli morti di paura: colpa dei botti alla festa dei “Vulpù”

di Sara Barbieri

Una festa nel segno della solidarietà finisce per far “morire di paura” – letteralmente – due pappagalli del vicino allevamento. Colpa dei botti, sparati nella notte che ora dividono l’opinione dei vailatesi.

“Vulpù an festa”

E’ successo in occasione della seconda edizione di “Vulpù an festa”, l’evento benefico che sabato sera ha trasformato il centro sportivo di Vailate “Irvano Stombelli” in un vivace villaggio di musica, buon cibo e condivisione. Organizzata dalla Gradinata Volponi in collaborazione con l’Associazione Calcio Vailate e con il supporto delle realtà locali “Bello come il Sole” e “Amici di Dea e Nicole”, la serata ha richiamato un pubblico numeroso e variegato. Già dalle 18, il campo si è riempito di famiglie, giovani e curiosi: musica a cura dei Wedding Boys, giochi gonfiabili per i bambini, griglie roventi e sorrisi ovunque. In mezzo a tanto entusiasmo, anche un momento toccante: la presentazione de “La Mitica”, la Nazionale Italiana dei Ragazzi Guariti dalla Leucemia, attiva da oltre vent’anni con progetti di sostegno e raccolta fondi a favore dei pazienti pediatrici.

Pappagalli morti paura

Ma l’atmosfera gioiosa si è incrinata a notte fonda. Poco dopo la mezzanotte – oltre l’orario previsto per la conclusione – alcuni botti hanno squarciato il silenzio, scatenando l’indignazione di chi abita nei pressi del campo. Tra questi, Antonio Pirovano, allevatore professionista da oltre 40 anni, conosciuto in tutta la zona per la sua attività di riproduzione di pappagalli esotici.

“Dopo la mezzanotte sono partiti i botti. Forti, continui. Ho cercato di intervenire – racconta – ma sono stato liquidato in malo modo. Avevano spostato la festa dietro la tribuna per non disturbare le ville, ma proprio lì c’è casa mia. E il mio allevamento. Il risultato? Due dei miei pappagalli, che solo poche ore prima volavano sereni nelle voliere, sono morti per il terrore”.

Un’amazzone di Cuba molto rara e un cacatua. E non è la prima volta che Pirovano prova a lanciare l’allarme.

“Io non contesto la musica, quella non disturba gli animali. Ma i botti sì, e chi organizza queste feste lo sa bene. Quello che mi fa più male è che nessuno si sia preoccupato, nemmeno dopo avermi visto. E pensare che moltissimi ragazzi presenti quella sera sono cresciuti venendo a visitare il mio allevamento”.

“Questione di rispetto”

L’allevatore ha deciso però che non presenterà denuncia, ma chiede un intervento concreto. “Mi informerò sulla “mente eccelsa” che ha dato il permesso di fare questi botti. Per poter protestare sulla mancanza di rispetto del lavoro altrui”. Il giorno dopo, diversi residenti venuti a conoscenza della morte dei due volatili, non sono rimasti in silenzio. Applausi certo per lo spirito benefico dell’evento, ma anche tante voci solidali nei confronti di Pirovano. “Ci si può divertire anche senza botti – scrive un residente –. Queste feste iniziano bene e finiscono male per colpa di pochi. Dove sono finiti il rispetto e l’educazione?”. La polemica non è nuova, ma la morte dei due pappagalli l’ha resa ancora più urgente. La domanda è chiara e i vailatesi che se la pongono sono molti: “Come coniugare divertimento e rispetto in queste feste di paese?”.