L'addio a Pieri Pilenga, dal "New Pilly" alle note dedicate al grande Torino
La frazione del Cerreto e tanti trevigliesi si sono fermati oggi per l'estremo saluto al ristoratore 56enne stroncato da un tumore

Commozione e un forte cordoglio, è stato un venerdì pomeriggio triste perché tanti trevigliesi e la comunità di Castel Cerreto si sono fermati per dare l'ultimo saluto a Pierluigi "Pieri" Pilenga, stroncato a 56 anni da un tumore che in pochi mesi lo ha strappato dagli affetti familiari e dei tanti, tanti, tanti amici. La chiesa parrocchiale di Treviglio era gremita ad attendere il feretro che ha fatto tappa, prima, al "New Pilly Bar", il ristorante che Pieri gestiva dal 1999 nella frazione, e poi all'uscita dalla chiesa sono risuonate le note di "Quel giorno di pioggia", brano dei Sensounico dedicato al grande Torino, la squadra di cui Pieri era tifosissimo.
Struggente addio a Pierluigi "Pieri" Pilenga
Commozione e forte cordoglio, l'ultimo saluto a Pierluigi Pilenga, per tutti "Pieri" o anche "Pilly", a Treviglio è stato struggente. Perché tanti, ma tanti davvero, lo conoscevano e gli volevano bene. Perché Pieri era una persona buona, innamorata del "suo" Torino come del suo lavoro, dei suoi piatti cucinati con passione al "New Pilly Bar" di Castel Cerreto. Un tumore lo ha stroncato a soli 56 anni, mercoledì, strappandolo in pochi mesi ai suoi affetti, ai suoi clienti, ai suoi amici. E proprio nella frazione l'auto bianca con il feretro è passata prima di raggiungere la chiesa di San Martino a Treviglio, per le esequie funebri. Ad attendere Pieri c'erano tanti cerretani, e non solo, davanti al suo locale divenuto iconico nel corso degli anni. Sulla bara è stata depositata una maglietta con tante firme e un messaggio: "Grazie "coach" resterai sempre nei nostri cuori" e una rosa rossa. Poi il viaggio è proseguito verso la parrocchiale che, in pochi minuti, si è letteralmente gremita. Tanti si sono stretti nel dolore della figlia Elena, della mamma Tina, della compagna Stefania, del fratello Enea e dei familiari. Dal pulpito, nell'omelia, don Giuliano ha affidato l'anima di Pierluigi all'amore di Dio, alla vita eterna, che cancella ogni dolore.
"Pierluigi ha conosciuto, ha praticato una fattiva e sincera partecipazione al bene comune - ha detto il sacerdote - Ha testimoniato con la sua bontà di cuore i valori che segnano la vita. Si è lasciato ispirare dalla passione del cuore e ha saputo impegnarsi per l'utile, per il bello, per il giusto, per il buono. Il Signore guarda il cuore, il suo giudizio non si ferma alle apparenze e la sua parola ci consola".
Un lungo applauso sulle note dedicate al grande Torino

A salire sul pulpito, al termine della cerimonia, è stato uno degli amici di Pierluigi, Paolo Taddeo, che ha voluto esprimere quei sentimenti condivisi dai tanti che erano in Basilica per l'ultimo saluto a Pilenga, rivolgendosi ai familiari, agli amici, ai clienti della trattoria, come prima del bar e ancora del benzinaio.
"Ricordo l'orgoglio che avevi nell'aver servito la nostra cara Patria con la divisa della Marina Militare. Sono tanti i ricordi, legati anche alla tua passione di tifoso granata e, io che sono della sponda opposta, oggi ho voluto vestire questi colori granata in tuo onore. Ci sono quelli dei tuoi compagni di classe del '68, dei compagni di squadra, sono tanti quelli che ognuno di noi porta dentro e che sicuramente tu senti direttamente. Come sentivi direttamente tutte le richieste che ti arrivavano quando una persona entrava a chiederti un caffè, un bicchiere di vino o uno dei tuoi famosi risotti. Queste cose fanno parte del nostro passato e della fortuna che abbiamo avuto di condividere con te questo percorso che è stato breve e non siamo stati pronti, non ci siamo preparati al momento del distacco. E allora qui vogliamo prometterti che quando ci sarà una vittoria del Torino penseremo a come sarai contento. E proprio perché vogliamo portare avanti un ricordo positivo, magari quando mangeremo un risotto diremo... L'è mia bù come chel de Pieri".
Due rappresentanti dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia hanno dedicato al marinaio Pieri "salpato per l'ultima missione" la preghiera del marinaio. Sul sagrato, infine, prima di raggiungere il cimitero per la tumulazione, un lungo applauso dopo la dedica a Pierluigi del brano dei Sensounico "Quel giorno di pioggia" sulla tragica vicenda del grande Torino.
"... Quel giorno di pioggia lo schianto nel cielo, che spense in un lampo il grande Torino. Quel lampo che porta il ricordo di chi non c'è più. Quel giorno di pioggia io spero non tornerà più, quel giorno di pioggia io credo non tornerà più...".