Il dibattito sull’utilità della nuova infrastruttura si accende. I meloniani chiedono al Presidente della Provincia una posizione chiara, mentre lo studio di impatto viabilistico alimenta divisioni tra Regione, Provincia e opposizioni.
Uno studio che divide
Il 15 luglio, il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, insieme al consigliere delegato alle grandi opere, ha presentato uno studio di impatto viabilistico sull’autostrada Bergamo–Treviglio, commissionato dalla Provincia su richiesta di alcuni Comuni interessati dal tracciato. Secondo la relazione, l’opera – pur riducendo il traffico locale – sarebbe sovradimensionata rispetto ai volumi stimati, circa 17 mila veicoli al giorno. Un dato che Gandolfi ha definito “medio-basso”, sostenendo che tale flusso potrebbe essere assorbito dalla rete viaria provinciale.
Contrasti politici e tecnici
La relazione ha rafforzato il fronte del no, con i consiglieri regionali PD Davide Casati e Jacopo Scandella che hanno definito il progetto “una scelta non responsabile”, chiedendo di investire le risorse in opere più sostenibili. Più duro ancora il segretario provinciale dem, Gabriele Giudici, che ha parlato di un’infrastruttura “inutile e scollegata dalla realtà del territorio”. All’opposto, Regione Lombardia difende il progetto: per l’assessora Claudia Terzi, la Provincia avrebbe assunto un atteggiamento “ondivago”, pur essendo socia di Autostrade Bergamasche. Anche il presidente della società promotrice, Antonio Sala, ha contestato lo studio, definendolo carente e accusando la Provincia di averlo commissionato per fini politici, parlando apertamente di “sperpero di soldi pubblici”. Non tutti, però, all’interno della Provincia condividono questa visione: il vicepresidente Umberto Valois ha ribadito che i dati confermano l’esistenza di un traffico strutturale sufficiente a giustificare l’opera, accusando il PD di avere un approccio ideologico e privo di visione di sviluppo.
Fratelli d’Italia: “Gandolfi chiarisca subito”
Nel pieno del confronto, Fratelli d’Italia attraverso i consiglieri provinciali Simone Nava, Alessandro Colletta e Marco Gaverini, ha presentato un’interpellanza in Consiglio provinciale chiedendo al Presidente Gandolfi di “esprimersi chiaramente” sulla sua posizione riguardo all’opera. Il partito di Giorgia Meloni lo sollecita anche a “prendere le distanze” dalle affermazioni di Antonio Sala e a chiedere al CdA di Autostrade Bergamasche di valutare provvedimenti nei suoi confronti. Secondo FdI, è necessario sgomberare ogni ambiguità. Un pressing politico che punta a portare la discussione fuori dalla zona grigia e a costringere la Provincia a una scelta netta:
“Il Presidente comunichi – hanno scritto i consiglieri – se è favorevole o contrario alla realizzazione dell’autostrada motivandone le ragioni, smentendo così l’accusa di ‘atteggiamento ondivago”.