Quando la pasta era in bianco ma le camicie no: a Treviglio torna la Pastasciutta Antifascista
Il 24 luglio, all’apertura della Festa de L’Unità, si celebra la memoria della famiglia Cervi, una serata tra storia, memoria e partecipazione, nel segno dell’antifascismo.

Il 24 luglio, all’apertura della Festa de L’Unità, si celebra la memoria della famiglia Cervi, una serata tra storia, memoria e partecipazione, nel segno dell’antifascismo.
Il gusto della libertà: una pasta contro il fascismo
La memoria della Resistenza passa attraverso la famiglia Cervi. Era il 25 luglio 1943 quando, a Campegine (Reggio Emilia), Alcide Cervi e i suoi sette figli cucinarono una grande pastasciutta da distribuire gratuitamente a tutto il paese. Quel giorno, il Gran Consiglio del Fascismo aveva sfiduciato Mussolini, e la famiglia Cervi volle celebrare quella che sembrava la fine della dittatura con un piatto semplice ma dal fortissimo valore simbolico: pasta in bianco per tutti, come segno di gioia e libertà condivisa. Un gesto che avrebbe trovato eco nei decenni a venire, diventando il cuore di una tradizione resistente e festosa: la Pastasciutta Antifascista, rilanciata negli anni da Casa Cervi e oggi celebrata in decine di città italiane. A Treviglio, l’appuntamento si rinnova con la quinta edizione, martedì 24 luglio alle 19.30, all’apertura della Festa de L’Unità.
La memoria dei Cervi: un esempio che resiste
La serata sarà molto più di un’occasione conviviale. L’evento, patrocinato da ANPI Treviglio e realizzato in collaborazione con l’Istituto Alcide Cervi, porterà al centro della scena il valore della memoria attiva e dell’impegno antifascista. Dopo i saluti di Federico De Ponti, consigliere comunale, e di Ornella Ravaglia, presidente ANPI Treviglio, alle 21.00 interverrà Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi e vicepresidente nazionale dell’ANPI. Con la sua testimonianza, sarà richiamata l’eredità morale e politica della famiglia Cervi, sette fratelli trucidati il 28 dicembre 1943 dai fascisti, insieme a Quarto Camurri, come rappresaglia per l’impegno attivo nella Resistenza. Il ricordo di quei giovani e del coraggio del padre Alcide sarà un’occasione per sottolineare i valori fondanti della Repubblica, nata anche grazie alla lotta partigiana.
“Festeggiamo con la pastasciutta in bollore, la migliore fine del fascismo diceva papà Cervi- sottolineano gli organizzatori - E oggi, ottant’anni dopo la Liberazione, quelle parole risuonano con forza e attualità".
A tavola per non dimenticare
"In un tempo in cui la memoria rischia di sbiadirsi sotto le pressioni della disinformazione e del revisionismo, la Pastasciutta Antifascista si conferma un appuntamento necessario. - comunicano gli organizzatori - Non solo per ricordare il passato, ma per difendere il futuro: perché la libertà, come la pasta servita in bianco dai Cervi, è un bene che si conquista insieme. E va celebrata con gusto, coraggio e dignità. Il programma della serata prevede la Pastasciutta servita in formula menù a 15 euro: pasta, piatto di salumi e formaggi, acqua e caffè. Un momento conviviale e aperto a tutti, che rinnova lo spirito della condivisione e della partecipazione. È consigliata la prenotazione ai numeri 3420624590 e 3347470812".