Cronaca

Avrebbe dovuto iniziare un lavoro, ma finisce in arresto per minacce e resistenza ai carabinieri

Un 36enne martedì è stato arrestato ad Isso dopo aver seminato il panico in un locale pubblico.

Avrebbe dovuto iniziare un lavoro, ma finisce in arresto per minacce e resistenza ai carabinieri
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Un 36enne martedì è stato arrestato ad Isso dopo aver seminato il panico in un locale pubblico.

Un nuovo inizio sfumato in un’aula di giustizia

Minacce  e resistenza ai Carabinieri: arrestato. Doveva essere il giorno della ripartenza per Luca Malandrino, 36 anni, originario della Sicilia ma da tempo residente nella Bassa bergamasca. Oggi avrebbe dovuto firmare un contratto di lavoro e provare a ricominciare una nuova vita. Invece si è ritrovato davanti a un giudice, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono alla sera di martedì, quando Malandrino è stato arrestato a Isso, dopo aver seminato il panico con frasi minacciose come: "ti uccido" o: "ti ammazzo come un cane" e persino: "ti mangio il cuore". Le minacce erano rivolte inizialmente ai proprietari di una gelateria, l’Atelier, e di una pizzeria, poi anche ai carabinieri della stazione di Romano intervenuti per calmarlo.

Una spirale di tensioni e divieti

Secondo quanto emerso in aula, alla base dell’episodio ci sarebbe un vecchio conto non pagato in pizzeria, che avrebbe acceso gli animi. Il debito non era intestato direttamente a Malandrino, ma alla sua compagna, circostanza che avrebbe innescato la lite culminata nell’arrivo delle Forze dell’ordine. L’uomo, inoltre, è già sottoposto a un divieto di avvicinamento nei confronti di due residenti di Isso, parenti della fidanzata. Malandrino ha negato le accuse e ha parlato di pregressi dissapori con una delle persone che hanno poi contattato i carabinieri.

Il giudice: libero, ma con obbligo di firma

Durante il processo per direttissima, celebrato il giorno dopo l’arresto, Luca Malandrino ha chiesto al giudice Alberto Longobardi di poter rimanere vicino alla sua compagna e al figlio di lei, un bambino con autismo con il quale ha sviluppato un forte legame. Per stargli vicino, ha raccontato, ha persino vissuto per alcuni giorni a casa dell’ex compagno della donna, padre del bambino, a Fornovo San Giovanni. Negli altri giorni ha dormito in macchina. Il giudice ha disposto che Malandrino resti in libertà, ma con l’obbligo di presentarsi due volte a settimana in caserma, in attesa del processo fissato per il 10 ottobre.