La classe del 2007 conquista la cima della Cuccagna: non succedeva da 26 anni
Per la prima volta dal lontano 1999, i neo-diciottenni sono riusciti a raggiungere la cima. A loro i complimenti del sindaco: "Siete stati eccezionali"

È stata una domenica da ricordare quella della scorsa settimana per la classe 2007 di Sergnano, che ha riportato in auge una tradizione amata e sentita: la scalata all’Albero della Cuccagna.
Sulla cima dopo 26 anni
Non solo un rito di passaggio verso la maggiore età, ma un vero e proprio simbolo di appartenenza e comunità. E quest’anno c’è stato qualcosa di più: per la prima volta dal lontano 1999, i neo-diciottenni sono riusciti a raggiungere la cima. Una giornata scandita da tappe immancabili, tra sorrisi, emozioni e un pizzico di goliardia.
"Ci siamo trovati alle 18 per l’aperitivo offerto dall’Avis – raccontano i ragazzi – poi al tramonto un bagno in piscina e, a seguire, il tour dei bar del viale, dove ci hanno offerto da bere".
Il paese, come ogni anno, ha risposto con entusiasmo e partecipazione, confermando quanto questo evento sia sentito da tutta la comunità. Non poteva mancare la maglietta ufficiale indossata da tutti i giovani, che per l’occasione riportava la scritta ironica e identitaria: "2007 mature ma mia ades". Ma i ragazzi non si sono fermati lì: "Abbiamo colorato le strade e disegnato i nostri nomi con la vernice davanti alle case. È stato il nostro modo di lasciare il segno, letteralmente".
Resteranno nella storia del paese
Poi, il momento più atteso: l’assalto all’albero della cuccagna. Un’impresa difficile, quasi sempre sfuggita alle generazioni precedenti. E invece quest’anno "siamo riusciti a salire! – dicono emozionati – siamo i primi dal 1999 a farcela". Un traguardo che li ha resi orgogliosi e ha acceso l’entusiasmo di tutto il paese. I complimenti sono arrivati anche dal sindaco Mauro Giroletti: "Congratulazioni alle ragazze e ai ragazzi della Classe 2007 per essere arrivati in cima. Siete stati eccezionali". Una domenica che resterà nella memoria collettiva, non solo per l’impresa sportiva, ma per l’energia contagiosa di una gioventù che sa celebrare le proprie radici con il sorriso sulle labbra e i colori nel cuore.