La Croce rossa compie 50 anni e si regala una nuova ambulanza
Festa grande domenica 15 giugno per il comitato locale ma servono volontari e un mezzo per il trasporto disabili

E' nato nel maggio del 1975 ma il comitato della Croce rossa di Urgnano ha deciso di celebrare i suoi primi 50 anni il 15 giugno, giorno in cui nel 1864 la Cri italiana fu fondata a Milano. Ed è stata festa grande.
La Croce rossa urgnanese celebra mezzo secolo di storia
Un traguardo di quelli che non tutti possono tagliare quello del mezzo secolo di storia, per questo la Cri di Urgnano ha deciso di farlo in pompa magna e, per l'occasione, dopo il corteo che dalla sede di via Battisti ha sfilato fino in piazza Libertà, a celebrare la messa solenne delle 9 è stato il vescovo emerito di Fidenza monsignor Carlo Mazza, che vive a Entratico. Nell'omelia il prelato ha ricordato la storia della Croce rossa e sottolineato l'importanza del volontariato, anche per coinvolgere i giovani nell'impegno per il bene comune.
Inaugurati il nuovo labaro e la nuova ambulanza
Dopo il rito religioso tutti sono tornati in piazza per la benedizione del nuovo labaro - che è stato rinnovato a livello nazionale - tenuto a battesimo dai due volontari con più anzianità di servizio (Giovanni Degani e Agnese Plebani), e della nuova ambulanza che il comitato è riuscito ad acquistare con notevole sforzo: la spesa sostenuta è stata infatti di 85mila euro.
"L'unico mio rimpianto in questi 50 anni è che, a differenza di altri gruppi, non abbiamo mai ricevuto un mezzo in dono" ha scherzato con un sorriso amaro il presidente Annibale Lecchi.
Peraltro al comitato manca un mezzo per il trasporto delle carrozzine delle persone con disabilità e il presidente lancia un appello affinché qualcuno possa dare una mano.
Assegnate targhe di riconoscenza e croci di anzianità
Alla giornata di festa non potevano mancare gli ispettori e i delegati - oggi si direbbe referenti - che fondarono il comitato e il primo di questi ultimi, Ugo Benedetti, nel suo intervento ha fatto la cronistoria dalla nascita. Un percorso in cui quella che era una piccola realtà è cresciuta e oggi guarda al passato con orgoglio: comprende infatti altri cinque Comuni e, oltre alle emergenze, si occupa anche di diverse attività socio-assistenziali, come il servizio del trasporto dei malati che devono sottoporsi a visite ed esami o la distribuzione di pacchi alimentari.
E, giunti al castello Albani, proprio agli allora ispettori e delegati che si sono succeduti nel tempo (oltre a Benedetti e Lecchi attuale presidente, Oreste Gavazzi, Anita Benedetti, Lorenzo Portas, Agostino Petresini, Giuseppe Albani, Angelo Giassi, Giovanni Degani, e i defunti Giusy Ganzera, Pierluigi Artina e Mariuccia Fenili), ai sei Comuni che compongono il comitato (Urgnano, Verdello, Comun Nuovo, Cologno al Serio, Spirano e Azzano San Paolo) e agli alpini di Comun Nuovo che da sempre rappresentano un grande sostegno, è stata consegnata una targa di riconoscenza.
Non solo, sono state assegnate anche le croci di anzianità ai volontari: Tiziano Ferri (35 anni); Giovanna Aldegani, Ruben Longaretti, Claudio Vavassori (25 anni); Monica Angius e Maria Malanchini (15 anni).
Il presidente: "Fondamentale per noi è l'umanità"
Il mondo del volontariato in mezzo secolo è cambiato molto e quello che manca adesso sono volontari in pianta stabile: i pensionati che un tempo erano a disposizione oggi lo sono meno perché l'età del congedo dal lavoro è sempre più alta e la necessità della famiglie di affidare loro i nipoti più frequente. Per questo il comitato deve avvalersi anche di dipendenti. Sono poi nate altre realtà che lavorano nello stesso ambito ma il presidente Lecchi nel suo discorso ha tenuto a fare un distinguo:
"Il primo dei nostri sette principi fondamentali è l'umanità - ha sottolineato - al di là delle competenze tecniche per noi è essenziale l'approccio con le persone da soccorrere, cerchiamo di non far diventare 'un mestiere' ciò che facciamo. L'aspetto umano a volte è più importante di quello sanitario".
Il grazie delle istituzioni
Alla cerimonia era presente anche l'europarlamentare Lara Magoni, che ha espresso riconoscenza, ricordando i due gravi lutti che hanno segnato la sua esistenza.
"È difficile racchiudere in poche parole tutto ciò che avete costruito in mezzo secolo - ha affermato tra le altre cose il sindaco Marco Gastoldi - un ambiente fatto di competenza, passione, spirito di servizio e aiuto concreto. Siete una realtà sempre pronta a rispondere, a sostenere, ad agire. Un punto di riferimento insostituibile, soprattutto nelle emergenze, nei momenti difficili, in tutte quelle situazioni in cui sicurezza e soccorso fanno la differenza. Ma il vostro contributo non si ferma qui. Formate, educate, sensibilizzate. Portate tra le persone, tra i giovani e nelle scuole quella cultura del primo soccorso e della prevenzione che può davvero salvare vite. E questo vale più di mille parole. Tra le pagine più dure della nostra storia recente, è impossibile non ricordare la pandemia da Covid-19. In quei mesi drammatici, carichi di paura e solitudine… voi c’eravate".
Poi un pensiero a chi non c'è più e uno sguardo al futuro:
"Oggi, accanto alla gioia per questo anniversario, sentiamo anche il bisogno di rivolgere un pensiero commosso e riconoscente a tutti coloro che hanno fatto parte di questa grande famiglia e che oggi non sono più con noi - ha concluso - Oggi celebriamo 50 anni ma questo non è un punto di arrivo. È una tappa. Sono certo che continuerà ad essere, anche nel futuro, una presenza insostituibile per Urgnano e per tutto il nostro territorio bergamasco. Grazie a chi c’è stato, a chi c’è, e a chi verrà. Grazie per essere ogni giorno uno dei volti migliori di Urgnano".