Quando dal dolore nasce la speranza: all'ospedale di Treviglio riparte la donazione multitessuto
Un risultato possibile grazie anche a un importante lavoro organizzativo e multidisciplinare

(nella foto da sinistra Giovanna Zuccotti, Antonio Manfredi, Marta Francesca Negri, Giulia Serafini, Alice Carminati e Ornella Zucchelli)
Donare è sempre una scelta coraggiosa, ma è soprattutto un grande gesto di amore e altruismo. All'ospedale di Treviglio riparte, dopo anni di fermo, la donazione multitessuto grazie a un lavoro in team e più formazione.
Tornano le donazioni di tessuto
La prima donazione all'Asst Bergamo Ovest, dopo alcuni anni di pausa, è stata effettuata nelle scorse settimane all'ospedale di Treviglio. E' stato effettuato un prelievo multitessuto che ha consentito l’espianto di cute, cornee, segmenti vascolari e valvolari del cuore e tessuto osseo. Un intervento complesso e delicato, reso possibile grazie a un eccezionale lavoro di squadra e a una risposta rapida ed efficiente tra la manifestazione di volontà della famiglia e l’attivazione delle procedure cliniche necessarie.
“Pur nella grande sofferenza di un evento così traumatico – spiega la dottoressa Marta Negri, anestesista e medico coordinatore del COP (Centro di Coordinamento Procurement aziendale) - la famiglia ha trovato la forza di onorare la volontà della loro congiunta, che desiderava donare gli organi. Un gesto di amore e altruismo che dona speranza a chi lotta per tornare a vivere. La donazione è un atto che salva vite e restituisce dignità, e per questo è fondamentale esprimere in vita la propria volontà".
Dal dolore nasce la speranza
"Siamo orgogliosi di questo risultato – afferma Giovanni Palazzo, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest – e grati ai nostri professionisti e alla generosità della famiglia coinvolta. Stiamo investendo molto nella formazione interna e nella sensibilizzazione esterna per costruire una cultura del dono. Il nostro obiettivo è non perdere nessuna opportunità di trasformare il dolore in speranza".
Un risultato possibile grazie anche a un importante lavoro organizzativo e multidisciplinare, come sottolinea il direttore sanitario, Antonio Manfredi.
"In questi mesi abbiamo concentrato gli sforzi nel formare i nostri operatori, semplificare le procedure, creare protocolli condivisi tra i diversi reparti e garantire un supporto umano alle famiglie. Il mio ringraziamento va a tutti: i professionisti del COP, il personale dei reparti, della Rianimazione, del Blocco Operatorio. Ognuno ha dato un contributo fondamentale. Ma il pensiero più sentito va alla famiglia donatrice: il loro gesto è un esempio di straordinaria umanità".
Sensibilizzazione con l'Aido
L’intervento ha consentito il prelievo di cute, destinata alla ricostruzione nei pazienti grandi ustionati, cornee, che restituiranno la vista a due persone, segmenti vascolari e valvolari cardiaci, per interventi su pazienti con gravi patologie, ossa che grazie alla Banca dell’Osso, contribuiranno a restituire la mobilità a chi l’ha persa per gravi traumi. Il Centro di Coordinamento Procurement proseguirà, nei prossimi mesi, con attività di informazione e sensibilizzazione sul territorio in collaborazione con le sezioni locali dell’Aido, con l’obiettivo di promuovere sempre di più la cultura del dono. Oggi è possibile esprimere la propria volontà alla donazione anche dal cellulare, scaricando l’App ufficiale Aido. Un gesto di amore, un atto di vita. La donazione è il più grande messaggio di speranza.