Gioco d’azzardo: una dipendenza che colpisce tutti, non solo chi gioca
L’11 giugno a Martinengo un convegno per riflettere insieme su una piaga sociale silenziosa ma sempre più diffusa

Le dipendenze non hanno più il volto che si immaginava un tempo. Oggi si presentano in forme subdole, silenziose, spesso invisibili a chi ci sta accanto. Tra queste, una delle più insidiose è il disturbo da gioco d’azzardo, una vera e propria emergenza sociale che coinvolge non solo chi me soffre, ma l’intero contesto familiare, sociale ed economico che lo circonda.
Il gioco d'azzardo è una malattia
Il gioco d’azzardo patologico non è un vizio, una vera e propria malattia, riconosciuta e classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Spesso chi ne è affetto si nasconde, prova vergogna, e si isola. Ma il problema cresce, e con esso le sofferenze: debiti, fratture familiari, solitudine. Ed è proprio per rompere questo silenzio che nasce l’incontro “Gioco d’azzardo: parliamone” che si terrà l’11 giugno dalle 20.30 alle 22.30 al Filandone di Martinengo.
L'incontro al Filandone
L’iniziativa vuole essere non solo un momento informativo, ma soprattutto un’occasione per aprire uno sguardo collettivo sulla questione, imparare a riconoscere i segnali, e capire come intervenire - anche semplicemente con la presenza e l’ascolto. All'incontro saranno, infatti, presenti come relatori la coordinatrice del laboratorio locale di Asst Franca Frazzi, l'educatrice Barbara Lamera, la psicologa Monica Maini, il direttore della Cooperativa Itaca Giuseppe Bugada e l'assistente sociale Alessandra Mora. Sarà anche l'occasione per dare spazio alle testimonianze portate dall'associazione di auto mutuo aiuto "Giocatori anonimi Italia".
“Diventa fondamentale promuovere informazione, consapevolezza e strumenti di prevenzione, non solo per chi vive direttamente la dipendenza, ma per tutto il contesto che può, con piccoli segnali, fare la differenza - ha sottolineato Luca Moltrasio, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell'Asst Bergamo Ovest - La partecipazione della cittadinanza, delle istruzioni, delle realtà associative e dei servizi è cruciale per costruire una cultura della salute fondata su relazioni sane, stili di vita consapevoli e reti di supporto efficaci”.