Ex Cava Vailata di Treviglio, due proposte alternative al parco urbano
Per i comitati Città dell'Adda e Porta Est, la destinazione a parco pubblico appare irrealistica

Una nuova zona artigianale oppure un grande impianto fotovoltaico all'Ex Cava Vailata di Treviglio. Sono queste le proposte alternative da parte dei comitati Città dell'Adda e Treviglio Porta Est, sull'area che l'Amministrazione comunale vuole invece trasformare in un parco urbano.
Ex Cava Vailata
I rappresentanti dei due comitati hanno organizzato oggi, lunedì 26 maggio 2025, una conferenza stampa sul posto, per illustrare la loro idea su cosa fare sull'Ex Cava Vailata. Un'area che era stata identificata per realizzare una discarica di amianto, il cui progetto è stato però fermato dall'attuale Amministrazione comunale di centrodestra.
"La prospettiva avrebbe dovuto essere quella di trasformare questo luogo in un'area da recuperare per portare risorse alla città - ha sottolineato il portavoce Roberto Fabbrucci - La possibilità di realizzare una discarica di amianto, un progetto che non avrebbe rappresentato alcun rischio e avrebbe portato importanti introiti economici, purtroppo è fallita. L'Amministrazione ha deciso di realizzarci un parco e non si capisce perché si preferisce spendere dei soldi, piuttosto che incassarli"
"Un'area non idonea per un parco"

Secondo i due comitati, la Ex Cava Vailata non è idonea per un parco, perché è periferica, in mezzo ad attività industriali e vicina alla piattaforma consortile per la raccolta dei rifiuti di via Palazzo.
"Secondo noi questo era il luogo adatto per il trattamento di rifiuti visto il contesto - ha spiegato Ezio Bordoni - Invece l'Amministrazione vuole farci un parco pubblico. Io credo che un posto più infelice di questo a Treviglio non c'è. E' in mezzo ai capannoni e vicino al centro raccolta rifiuti. E' a ridosso di aziende ad alto rischio chimico, per non parlare delle molestie olfattive. A mio parere il progetto di farci una discarica di cemento amianto sarebbe stato più interessante e redditizio per il Comune".
"Un'opportunità concreta"
Per i due comitati l'ex Cava Vailate può diventare una risorsa importante per il futuro. Con un uso strategico, in grado di sostenere l’economia locale e la produzione di energia pulita.
"Pensare a questo luogo come a un’area di svago per famiglie e bambini appare irrealistica - ha proseguito Fabbrucci - La distanza dal centro della città e la scarsa accessibilità penalizzano la fruizione, mentre il rumore e il traffico rendono difficile immaginare una vera funzione ricreativa. In pratica si vuol creare uno spazio isolato, poco frequentabile, soggetto a degrado e insicurezza. Il progetto del parco prevede un investimento che supererà i 3,5 milioni di euro includendo l’acquisto dell’area. Una cifra ingente per un’opera che non risponde alle reali esigenze del territorio. Con gli stessi fondi, o meno, si potrebbero ampliare aree verdi già esistenti (come il Roccolo o la Geromina) o crearne di nuove in zone facilmente raggiungibili e sicure".
Le alternative possibili: area produttiva
La prima proposta è quella di convertire l’ex Cava Vailate in area produttiva, destinando il 55% a capannoni artigianali e il 45% a viabilità, parcheggi e verde. Questo permetterebbe di riqualificare l’area e creare posti di lavoro. Con valori di mercato tra 120 e 160 euro al metro quadrato si otterrebbe un ricavo stimato tra 5,9 e 7,9 milioni di euro. I vantaggi principali sarebbero due: la riqualificazione concreta e decorosa dell’area e risorse economiche da reinvestire in servizi pubblici. Strettamente collegata a questa, c'è la proposta di prevedere sin dall’inizio l’installazione di pannelli solari sui tetti dei capannoni, sfruttando così appieno le opportunità
offerte dalle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Area fotovoltaica
C'è poi la possibilità di realizzare sull'Ex Cava Vailata un grande impianto fotovoltaico con spazi verdi integrati: l’utile netto annuale per il Comune sarebbe pari a circa 490.000 euro. Una prima ipotesi prevede di utilizzare circa 45 mila mq dei complessivi 87 mila disponibili per un impianto fotovoltaico a terra con una potenza installata stimata intorno ai 6,75 MWp. Questa configurazione permetterebbe una produzione energetica di oltre 8 milioni di kWh all’anno, generando un ricavo annuo stimato intorno ai 970.000 euro.
"A fronte di un investimento iniziale di circa 7,4 milioni di euro, l’utile netto annuale sarebbe pari a circa 490 mila euro viene sottolineato nel progetto dei comitati - Questa proposta integra ampi spazi verdi e percorsi accessibili al pubblico, rendendo l’area non solo produttiva dal punto di vista energetico ed economico, ma anche fruibile dalla comunità e capace di migliorare significativamente il contesto urbano circostante".
Ancora un parco!!?? Sarebbe più opportuno curare meglio quelli già esistenti garantendo ordine, pulizia, rispetto delle regole e sicurezza. Frequentare il parco (?) di largo Caprera per credere!
mi sembra che la priorità nel valutare le scelte sia quella non tanto quella di di basarsi sulla redditività dei progetti ma di considerare i bisogni primari dei cittadini.Veramente il luogo scelto non è pare per niente adatto ad essere un ristoro verde per i cittadini e qui il primo 'interrogativo che dovrebbe giustamente sorgere è: "e allora dove fare un parco per una città che ha questa insana carenza" ? Sviluppare una progettualità in tale direzione e solo in seconda battuta chiederci come utilizzare l'area che maldestramente è stata assegnata a parco. Quando il bene comune otterrà più considerazione del profitto ?
" Io credo che un posto più infelice di questo a Treviglio non c'è" cit di uno che dovrebbe pensare a riqualificare la zona infelice anziché renderla ancora più depressa.... E poi in quella zona ci vivono anche degli esseri umani e animali che erano lì sicuramente prima della Brebemi, forse anche prima della fabbrica chimica della discarica e della cava. E nonostante tutto ciò non sono nemmeno così infelici.. mettersi nei panni degli altri mai
Sono per il parco pubblico. A lungo termine è sempre questa la scelta vincente, mentre creare altre realtà industriali per intascare soldi (solo per le tasche di qualcuno..) significa fregarsene della qualità di vita dei cittadini.