Confcommercio Bergamo festeggia 80 anni e premia le aziende storiche
Ad accompagnare la giornata di domenica, anche la presentazione del libro a firma di Sergio Cotti sulla storia decennale di Confcommercio

Una data storica per Confcommercio Bergamo che domenica, 25 maggio 2025, ha festeggiato i suoi 80 anni di attività con un grande evento in Fiera a Bergamo che è stato anche l'occasione per un viaggio virtuale fra passato e futuro.
Gli 80 anni di Confcommercio Bergamo
A fare gli onori di casa, a fianco del vicepresidente vicario Confcommercio Bergamo e presidente Ente Fiera Promoberg Luciano Patelli e del vicepresidente Cristian Botti, il presidente Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli che, nel suo discorso ha sottolineato come “Confcommercio sia la casa degli imprenditori che hanno creduto che il proprio lavoro fosse qualcosa più che un lavoro ma una
passione da trasmettere ad altri".
"Sono gli imprenditori che danno anima ai quartieri e illuminano le vetrine - ha proseguito - Ma in questi 80 anni le imprese non sono mai state sole. In questo cammino ci sono state a fianco realtà importanti e istituzioni. Il pensiero più grande oggi va ai nostri associati perché questa è la nostra festa, da condividere con il nostro territorio. Una terra a volte dura ma generosa e che offre opportunità spesso uniche. Dobbiamo guardare al futuro, oltre le difficoltà, forti della consapevolezza che il commercio è cultura, relazione e futuro”.

Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia ha raggiunto la platea di circa 600 soci bergamaschi con un videomessaggio.
“Il primo respiro di libertà di quel lontano 25 aprile 1945 ispirò qualche giorno dopo, il 29 aprile, la fondazione di Confcommercio, una storia di popolo e di imprese che ha i vostri volti e le vostre voci. E che oggi, oltre al commercio, rappresenta tanti altri settori dal turismo, alle professioni, ai trasporti. I compleanni sono da celebrare non per forma ma per sostanza. Sono un ponte tra passato e futuro, la consapevolezza della nostra identità. Senza memoria del passato saremmo senza radici. Dobbiamo ricordare da dove veniamo e ricordare il futuro con continuità cambiamento ed equilibrio. Confcommercio è fatta da storie di ognuno e ognuno costruisce la storia. La sfida della realtà chiede la capacità di dialogare e costruire ponti al posto dei muri”.
All’evento hanno partecipato, anche l’ad Fiera Davide Lenarduzzi, la sindaca di Bergamo Elena Carnevali, il vicesindaco e assessore Commercio, Bilancio e Cultura Sergio Gandi, il vicepresidente del consiglio comunale Alberto Ribolla. In rappresentanza di Regione Lombardia, Paolo Franco, assessore housing sociale, Giovanni Malanchini, delegato delle Regioni all’ Europarlamento e i consiglieri regionali Davide Casati, Carlo Mazzoleni, Ivan Rota e Michele Schiavi e il sindaco di Treviglio Juri Imeri.
Un viaggio nella storia
Non solo numeri, la giornata di domenica è stata un vero e proprio viaggio emozionale a partire dal video che ha introdotto l'evento e che ha mostrato la storia di Confcommercio Bergamo tra grandi avvenimenti mondiali e rivoluzioni sociali e di costume, che hanno segnato l'Italia dal secondo dopoguerra. Ad accompagnare la giornata, poi, anche la presentazione del libro a firma di Sergio Cotti, edito da Bolis Edizioni “Una storia tante imprese. 80 anni di commercio, turismo e servizi nella Bergamasca”.

Una storia nella storia, con al centro sempre la persona, per tutte le attività che trovano nel servizio la propria connotazione. La prima tappa della storia, attraverso le domande di Giampaolo Rossi della Fabbrica delle Lampadine che ha condotto la giornata, all’autore del libro, il giornalista Sergio Cotti, parte proprio dal 1945, in una Bergamo da ricostruire e di un tessuto sociale che si era perso. Tanti commercianti avevano fatto la Resistenza e mentre i prezzi tornavano a salire una delle prime scelte fu quella di una prima autodisciplina delle tariffe. Con la preoccupazione di trovare una nuova collocazione al mercato, che da via Paglia si spostò poi alla Malpensata. Un viaggio nel passato, per poi affrontare gli anni del boom economico, gli anni Sessanta e approdare dopo la grande crisi degli anni Settanta a un decennio di leggerezza e spensieratezza come gli anni Ottanta.
A Oscar Fusini direttore Confcommercio Bergamo il compito di guardare al futuro.
“Nei prossimi anni saremo chiamati a fare uno sforzo straordinario con l’obiettivo di farlo attraverso le persone e le relazioni, che non potranno mai essere sostituiti dall'intelligenza artificiale. Il nostro è un sistema che è stato costruito su un legame forte tra associato e associazione ed è questo il valore cui guarderemo sempre negli anni a venire”.
Premiate le aziende storiche
Gli 80 anni dell’associazione hanno rappresentato anche l’occasione per premiare le aziende storiche Confcommercio, iscritte dal 1945 quando a Bergamo il Comitato di Liberazione Nazionale Associazione Commercianti riunì la prima associazione provvisoria, costituita poi ufficialmente con la prima assemblea generale dei soci il 24 settembre 1945 in Camera di Commercio. Il riconoscimento è andato a:
Zanetti Spa- Formaggi dal 1900, di Lallio, Poma -Ferramenta dal 1923 di Bergamo, B-R-E Martinelli Immobiliare Srl di Fiorano al serio,
Berneri-Forme d’arte dal 1910, di Lallio, Ferramenta Gualini- Gualini Andrea & C Snc di Trescore Balneario, Pellegrini Spa-Vini e distillati di qualità di Cisano Bergamasco, Dolci Armi- Dolci Domenico di Bergamo, Manifattura Macconi & Mazzoleni di Azzano San Paolo, Martinelli Luciano &C.Snc Alimentari di Leffe, Albergo Piemontese- Best Western di Bergamo, iscritta a Confcommercio Bergamo e Mazzola Giovanni Snc- Dettaglio macchinari agricoltura di Madone.
Tra le testimonianze storiche, in particolare quella di Matteo Zanetti, vicepresidente e ad di Zanetti Spa, azienda con origini nel 1865, tra le primissime imprese iscritte a Confcommercio Bergamo, forte di una storia familiare che dall’associazione alla Camera di Commercio, al sistema bancario territoriale ha contribuito a rendere solida l’economia locale.
“E’ stata una grande emozione vedere mio nonno Guido e mio papà Emilio quando erano presidenti dell’associazione in questo video introduttivo. Io e mio fratello non saremmo mai abbastanza grati per ciò che entrambi hanno fatto e costruito. Conosco in particolare mio nonno attraverso i racconti di mio papà Emilio e di mio nonno Antonio. Una generazione che ha vissuto fame e difficoltà e gravi lutti familiari, come la morte del primogenito Attilio, ucciso a fucilate in Montenegro nel 1943 dai tedeschi. Mio nonno alla nascita dell’associazione commercianti e pose le basi della moderna Zanetti con due intuizioni a partire dall’apertura a nuovi mercati, e poi mandò mio zio Antonio appena 21enne ad apprendere i segreti della lavorazione del latte a Mantova, un know how che ancora oggi consente di lavorare 5mila quintali di latte al giorno. Fu importante anche il ruolo che rivestì nella Banca Popolare di Bergamo, di cui ricoprì la carica di presidente dal 1933 e che in quegli anni sterzò, finanziando imprese piccole e grandi. E ancora oggi ogni impresa sa quanto bisogno ci sia di credito”.