Tribunale

Nessuna violenza sessuale, assolto padre Antonio Zanotti

È stato assolto con formula piena padre Antonio Zanotti, il fondatore della comunità "Oasi 7" di Antegnate

Nessuna violenza sessuale, assolto padre Antonio Zanotti
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È stato assolto con formula piena padre Antonio Zanotti, il fondatore della comunità "Oasi 7" di Antegnate, accusato di violenza sessuale da un giovane ospite della struttura tra il 2015 e il 2018.

Non ci fu violenza, assolto padre Zanotti

Il tribunale, presieduto dalla giudice Patrizia Ingrascì, ha emesso mercoledì il verdetto di primo grado: "il fatto non costituisce reato" per la presunta violenza, mentre per l’ipotesi di maltrattamenti è stato assolto "per non aver commesso il fatto".
Il pubblico ministero aveva chiesto sei anni di reclusione, sostenendo che il frate avrebbe abusato della propria autorità nei confronti di un giovane definito "fragile, intrinsecamente e immanentemente". Ma per la Corte non ci sono prove sufficienti. Il giovane accusatore, oggi maggiorenne e afflitto da problemi di dipendenza, non si è mai presentato in aula nel corso del processo.

La difesa: "Padre Zanotti aveva paura di lui"

Padre Zanotti, difeso dall’avvocata Ramona Giobbi, ha sempre respinto le accuse: "Avevo paura di lui. Non l’ho cacciato dalla comunità perché mi minacciava di morte". La difesa ha dipinto il religioso come una vittima di un ragazzo dalla personalità "ribelle, intrattabile e aggressiva". E ha sottolineato come l’accusatore avesse libertà di uscita dalla comunità e si fosse persino allontanato per un anno, contraddicendo la versione degli "abusi quotidiani".

Durante l’arringa finale, l’avvocata Giobbi ha descritto il processo come "ingiusto" contro un uomo che "per 50 anni si è dedicato agli emarginati". Ha ricordato che padre Zanotti, fondatore di diverse comunità di accoglienza, non era mai stato raggiunto da accuse simili, nonostante i "milioni di contatti umani" avuti nel corso della sua missione.

La descrizione di "una vittima atipica"

Al centro del dibattimento anche alcuni video girati dallo stesso accusatore, nei quali, secondo la difesa, emerge "una vittima atipica": il ragazzo appare sereno, dà indicazioni su cosa fare, mentre padre Zanotti si mostra "imbarazzato e impaurito". L’assenza di grida o tentativi di fuga nei filmati è stata interpretata come ulteriore prova a discarico.

Infine, un interrogativo: perché il frate non cacciò il giovane dalla comunità, pur in presenza di comportamenti problematici, come furti e minacce? La risposta, per la difesa, sta in una promessa fatta "a un amico in punto di morte". Nonostante ciò, padre Zanotti avrebbe chiesto più volte al ragazzo di trasferirsi altrove per "il clima di terrore" che la sua presenza aveva generato.
Il processo si chiude con l’assoluzione e la fine di un incubo giudiziario per il religioso. Ora la parola potrebbe passare alla procura, che deciderà se impugnare la sentenza.

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