Una via per Sergio Ramelli

Una via per Sergio Ramelli? "Una morte da rispettare, ma che non va strumentalizzata"

La proposta di Fratelli d'Italia a Fara è osteggiata dal Pd locale, che chiede di rispettare senza strumentalizzare la morte di Ramelli.

Una via per Sergio Ramelli? "Una morte da rispettare, ma che non va strumentalizzata"
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Il Partito Democratico di Fara Gera d'Adda prende posizione contro la petizione per intitolare una via a Sergio Ramelli: "La sua morte dev’essere rispettata, ma non strumentalizzata".

La presa di posizione del Pd farese

Dopo l’annuncio e il gazebo tenuto da Fratelli d’Italia nel fine settimana con l’obiettivo di raccogliere firme a sostegno di una petizione che chieda al Consiglio comunale l’intitolazione di una via a Sergio Ramelli, il segretario del circolo PD locale, Giuseppe Petruzzo, è intervenuto pubblicamente rifiutando l’ipotesi e osteggiando ogni tentativo di strumentalizzazione della morte di Ramelli.

Giuseppe Petruzzo, segretario del Pd di Fara Gera d'Adda.

"Con profonda preoccupazione abbiamo appreso della raccolta di firme messa in atto dal circolo di Fratelli di Italia al fine di intitolare una via a Sergio Ramelli, una figura legata a un periodo buio della storia italiana che, quindi, non merita di essere elevata a simbolo cittadino alla pari di Luigi Caglio, Abele Crespi, Carlo Alberto Crespi, Carlo Mozzi e Renzo Pirotta, giovani “faresi” le cui vite furono spezzate dalla violenza nazifascista - ha dichiarato Petruzzo a nome del circolo - Questa proposta è dunque oltraggio alla memoria di quanti hanno lottato per la libertà e l’eguaglianza di tutti. La tragica morte di Ramelli, come quella di tutte le vittime di quell’odio politico che armava le piazze e rubava la vita ai giovani, merita rispetto ma non deve essere strumentalizzata. Basta fare un rapido giro in rete, sui social o sulla stampa per comprendere chiaramente che la richiesta di intitolazione va oltre il ricordo: lo scopo vero è quello di creare un luogo dove celebrare ed esaltare l’orgoglio fascista. Gli organi di informazione, infatti, ci hanno mostrato in giro per l’Italia militanti di estrema destra deporre fiori e gridare per tre volte il nome del Camerata Ramelli e per tre volte rispondere “presente” facendo il saluto fascista con il braccio destro teso e la mano aperta. Certamente Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù, organizzazione di ispirazione neofascista, non meritava di morire come non meritava di morire chi si trovava in piazza Fontana a Milano il 12 dicembre del 1969, come non meritavano di morire i carabinieri vittime di un’autobomba a Peteano il 31 maggio del 1972, come non meritava di morire chi era in via Fatebenefratelli, davanti alla Questura di Milano, il 17 maggio 1973, o, ancora, come non meritava di morire chi si trovava in Piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio del 1974, chi viaggiava sul treno “Italicus” il 4 agosto del 1974, chi si trovava nella stazione di Bologna il 2 agosto del 1980 e ancora, e ancora. La toponomastica di Fara Gera dAdda non può e non deve essere ostaggio di revisionismi storici e nostalgie fasciste, ma deve continuare a onorare le figure che si sono distinte nel campo delle Scienze, delle Arti, della Letteratura, che hanno messo al primo posto i valori di democrazia e giustizia sociale, non certo le persone che hanno seminato odio e violenza. Per questi motivi ci auguriamo che il sindaco e l’intero Consiglio comunale, qualora fossero chiamati a deliberare sulla eventuale mozione di intitolazione di una strada a Sergio Ramelli, respingano con forza la provocazione e dimostrino rispetto dei valori costituzionali perché l’antifascismo non è un’opinione ma un valore fondante della nostra Costituzione".

In questi giorni, intanto, il circolo di Fratelli d’Italia ha reso noto di aver raccolto un numero di firme superiori al necessario, e che la petizione verrà protocollata in Comune nei prossimi giorni. Da lì, sarà poi discussa e votata in sede di Consiglio comunale.

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