Turni massacranti e qualità del lavoro sempre più a rischio: i dipendenti della RSA in protesta
Arrabbiati e delusi dalle politiche aziendali sempre più logoranti gli operatori della Casa di Riposo di Cividate chiedono condizioni di lavoro migliori.

Arrabbiati e delusi dalle politiche aziendali sempre più logoranti gli operatori della Casa di Riposo di Cividate chiedono condizioni di lavoro migliori.
La protesta
Nel pomeriggio di mercoledì davanti alle porte della RSA di Cividate in Via Ospedale è nata una protesta pacifica. Le operatrici e gli operatori, armati di fischietti, petardi e bandiere sindacali chiedono giustizia in un settore sempre più importante e che ha bisogno di aiuti. Le richieste sono tante ma essenziali per lo svolgimento di un lavoro tanto importante quanto faticoso
Le richieste degli operatori
Turni di lavoro massacranti, costanti tagli del personale e mancato supporto ai lavoratori: queste sono le principali problematiche della Cooperativa Universis che coinvolge non solo l’RSA di Cividate ma anche anche quella di Gorlago e di molte altre. Lo scopo di questa protesta è quindi quella di far valere i diritti di quelli che non sono dei semplici lavoratori, ma persone che portano un servizio a tutta la comunità.
“Le richieste che erano state fatte sono diverse: l’inserimento della figura para-assistenziale a supporto delle ASA che al momento sono irreperibili, abbiamo chiesto la vestizione che è in trattativa da un anno e mezzo ma tutt’ora non è stata pagata, abbiamo chiesto gettoni di rientro, ma ancora nulla- ha dichiarato Manuela Ferrari, sindacalista del Fisascat CISL - chiediamo un confronto e delle soluzioni concrete”.
I prossimi passi
"Il programma è chiaro- conclude Ferrari - o si trova una soluzione per questa situazione critica o le proteste continueranno fino ad una svolta definitiva. Gli operatori e le operatrici sono stanchi, vogliono una soluzione definitiva e concreta".