La comunità piange Franco Giassi, colonna dell'oratorio
Per anni cuoco dei campi estivi e delle feste organizzate nella struttura, oltre che fondatore della squadra di calcio Oratorio Calcio Urgnano

Un super volontario Franco Giassi, colonna dell’oratorio di Urgnano e fondatore dell'omonima squadra di calcio, cuoco infaticabile e factotum. Si è spento sabato 8 marzo a 80 anni e in tantissimi gli hanno reso omaggio ai funerali, celebrati poche ore fa.
Franco Giassi, anima dell'oratorio
Anche dopo la morte ha voluto dare una mano al suo amato oratorio, pregando tutti coloro che lo amavano di non inviare fiori alle sue esequie bensì di donare un sostegno al campo sintetico della struttura. Un ultimo pensiero per i suoi adorati ragazzi. Franco era così, un generoso innamorato dei giovani. E’ mancato a 80 anni sabato mattina nella sua casa di via IV Novembre, circondato dall’affetto dei suoi cari. Urgnanese doc, dopo una vita di lavoro prima in una ditta tessile del paese e poi in un'altra di Lallio, come caporeparto, una volta in pensione si era dedicato al volontariato, seguendo la moglie Colomba Aceti che già si dedicava al bar del centro giovanile e a organizzare tombolate.
“Ci siamo sposati nel 1970, lui aveva 27 anni e io 24 - ha raccontato la consorte - ci siamo conosciuti in paese, frequentando l’oratorio. Sessant’anni insieme, 55 di matrimonio, con tre figli: Cristina, Simone e Angelo. Era entrato in oratorio all’epoca di don Sergio Paganelli: io, lui e Rosa Carminati per dieci anni abbiamo partecipato ai campi estivi di Piazzatorre e Rimini come adetti alla cucina… oltre un centinaio di ragazzi da sfamare per quindici giorni ogni mattino, mezzogiorno, merenda e cena. Un tour de force davvero ma la stanchezza era tanta veniva ripagata dalla gioia dei ragazzi che ancora oggi ci ricordano con affetto”.
Una figura discreta quella di Franco ma sempre presente anche alle feste dell’oratorio, in cucina e non solo, perché lui era anche un factotum, pronto a riparare qualsiasi guasto o a mettere mano a una magagna saltata fuori all'improvviso.
“Lui si occupava della griglia, dei pentoloni, delle patatine fritte… - ha ricordato la figlia Cristina - Papà era un uomo religioso anche se non molto praticante, un brontolone per così dire costruttivo, infatti tanti ex ragazzi che sono passati a visitarlo hanno raccontato delle sue sgridate in oratorio, riconoscendo che ci volevano…”.
“Tanti davvero sono passati per un saluto, abbiamo lavorato tanto ma non pensavo che avremmo ricevuto tanta gratitudine” ha aggiunto la moglie.
Il ricordo dell'oratorio
Poche ore dopo la sua dipartita sul profilo Facebook dell’oratorio è apparso un post colmo d’affetto.
“Trovavi sempre qualcosa da fare o da sistemare – si legge - Tante cose che ci sono in oratorio portano la tua firma. Sei stato un grande volontario e non ti sei mai risparmiato. Ora Franco continua a “fare del bene” in Paradiso! Troverai sicuramente qualcosa da sistemare anche la… e per quanto sia un luogo di riposo… siamo sicuri che non rimarrai con le mani in mano! Ad - Dio Franco! il tuo oratorio”.
Fondatore dell'Oratorio Calcio Urgnano
Franco sarà per sempre ricordato anche perché è stato il fondatore dell’Oratorio Calcio Urgnano nel 1996.
“Lui era vicepresidente, il presidente era infatti don Paganelli - ha affermato ancora la figlia - conoscendo il direttore della ditta “Limonta” era poi riuscito a realizzare il primo campetto sintetico, dieci anni fa ma, per risparmiare, della posa si era occupato lui personalmente con gli amici… Uno sforzo immane portato a termine con successo. L’oratorio era la sua seconda casa e i diversi sacerdoti che si sono alternati ci hanno fatto pervenire bellissimi messaggi di cordoglio, serbano tutti un bellissimo ricordo di mio padre… Monsignor Ivan Santus lo ha ricordato celebrando la messa delle 11 in San Pietro a Roma, il giorno in cui è mancato: papà era ancora lucido e quando gliel'ho detto ha capito…"
La malattia e l'ultimo gesto di generosità
"Mio padre era un uomo che vedeva sempre il lato positivo nelle cose, a strapparcelo è stato un cancro al pancreas, scoperto a novembre, che non gli ha lasciato scampo - ha spiegato ancora Cristina - Prima di morire però voleva vedere il suo ultimo nipotino nascere…. E ce l’ha fatta: Lorenzo è venuto alle luce il 17 febbraio e papà ha detto 'ora posso andare, sono a posto: ho tre figli con delle belle famiglie e tre bei nipoti', infatti era già nonno affettuosissimo degli altri due, Gabriel e Matilde. Ci ha raccomandato di stare vicini alla mamma… Era un papà buono ma bastava uno sguardo per farci rigare dritto. E’ mancato con noi accanto, lasciandoci con u sorriso”.
Sulla bara, nella camera ardente allestita in salotto, la maglietta di “Giovani in festa”, evento dell’oratorio, e un berretto dell’Atalanta, la sua squadra del cuore.
Le esequie
I funerali del volontario sono state concelebrate dal parroco don Stefano Bonazzi, dall’ex curato don Davide Visnoni e dall'ex viceparroco don Pietro Covelli.
“La vita di Franco era piena, realizzata nel lavoro e nel mondo del volontariato, in particolare nell’oratorio, e carica di speranza - ha detto nell’omelia don Visnoni - condivisa con Colomba, i suoi figli, la famiglia, i nipoti. Lo si vedeva sempre con attrezzo in mano, difficilmente era fermo e inerme perché lui era un uomo attivo, che si prendeva cura delle piccole cose da sistemare come delle grandi. Durante la festa dell’oratorio era una colonna importante in cucina. La cosa che mi colpiva di più era la sua caparbietà e positività, non c’era nulla che poteva fermarlo. La perdita di uomini come Franco lascia un vuoto… Il suo esserci ha dimostrato il suo grande attaccamento all’oratorio e ai ragazzi, tuttavia ricordarlo e ringraziarlo non basta, bisogna che la sua eredità sia raccolta da qualcun altro e portata avanti".
Poi ha concluso ringraziandolo.
"Grazie Franco per quello che sei stato per Urgnano e per tutti noi - ha chiosato il sacerdote - penso che ciascuno conservi nel cuore un momento condiviso con te. Ricordati di noi e continua ad accompagnarci dal cielo. Continua a distribuire il tuo sorriso contagioso e fragoroso e a fare del bene anche in Paradiso, sono certo che troverai qualcosa da fare, da sistemare… Siamo sicuri che anche se è un luogo di riposo non rimarrai con le mani in mano. Buon viaggio”.
Tra gli altri alla cerimonia funebre si sono notati il comandante della locale stazione dei carabinieri (dove lavora il genero di Franco) brigadiere Edoardo Casaccia accompagnato da alcuni commilitoni, e il consigliere comunale di minoranza Giacomo Passera.
Prima di concludere il rito, il parroco si è rivolto un'ultima volta a Franco.
“C’è la tensostruttura da sistemare - ha scherzato - Colomba lo lasceresti venire, tu? Grazie per il pensiero che hai avuto verso il campetto dell’oratorio, ancora una volta, grazie per la generosità”.
Dopo la benedizione il feretro ha proseguito verso il tempio crematorio, le ceneri saranno tumulate nel cimitero cittadino.




