Il caso

Vogliono donare un immobile al Comune, ma dopo mesi ancora nessuna risposta

L'Amministrazione comunale sta valutando la fattibilità economica. A chiedere lumi anche la minoranza "Spirano in movimento"

Vogliono donare un immobile al Comune, ma dopo mesi ancora nessuna risposta
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Benefattori spiranesi si offrono di donare un immobile al Comune, che prende tempo per valutarne l’utilità e la fattibilità. 

Un immobile in dono al Comune

La – per ora potenziale – donazione è stata messa sul tavolo lo scorso giugno, quando una famiglia residente a Spirano ha contattato l’Amministrazione comunale dicendosi disponibile a donare un immobile – situato in via Dante e che ospitava in precedenza officine meccaniche al piano terra e appartamenti ai piani superiori – alla comunità. Da allora, però, non ha ancora ricevuto risposta. Da qui si è mossa l’interpellanza presentata dalla capogruppo di "Spirano in Movimento" Olga Iaconis, che nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ha chiesto al sindaco Yuri Grasselli quali fossero le intenzioni della sua Giunta in materia, dato che al protocollo dell’Ente non c’era traccia di alcuna altra comunicazione con i privati.

Yuri Grasselli, sindaco di Spirano
Il sindaco di Spirano Yuri Grasselli

"Prima di rispondere stiamo facendo le relative valutazioni di fattibilità tecnico-economica – ha spiegato il primo cittadino – E’ doveroso, in primis, capire se c’è la fattibilità economica di recepire la donazione, ed è ciò che stiamo facendo valutando anche, in caso di risposta positiva, cosa fare dell’immobile che riceveremmo. E’ ovvio dunque che ad oggi alla famiglia non sia stato ancora risposto".

"Giusto valutare, ma informiamo i donatori"

Più che sui tempi necessari a tale valutazione, Iaconis e il consigliere Romeo Dossena hanno entrambi posto l’accento su come, durante questi otto mesi d’attesa, la famiglia non sia stata nemmeno informata della procedura in corso.

Olga Iaconis, capogruppo di "Spirano in Movimento"

"Secondo noi è giusto che l’Amministrazione si prenda il tempo necessario a tutte le valutazioni del caso – han sottolineato i due consiglieri – Ci aspettavamo però che almeno la famiglia in questione fosse stata avvisata delle verifiche in corso. Otto mesi senza risposta, del resto, sono tanti".

Perentoria invece la posizione di Grasselli, che ha ribadito a entrambi i consiglieri la volontà di rispondere agli aspiranti donatori solamente una volta che sarà stata presa una decisione. "Daremo una risposta solo quando saremo certi, che sia positiva o negativa. Solo allora risponderemo, quando si sarà concluso lo studio per capire la fattibilità dell’operazione e sapremo per certo se potremo accettare o meno la donazione".

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