Un libro sulle storie degli ospiti della Casa di riposo di Treviglio
Il volume è stato realizzato dalla collaborazione tra il giornalista Roberto Fabbrucci e l'artista Bruno Manenti

Un libro per raccogliere le storie dei nonni ospiti della casa di riposo "Anni Sereni" di Treviglio. Ha finalmente visto la luce il progetto del comitato "Custodi della memoria", realizzato dalla collaborazione tra il giornalista Roberto Fabbrucci e l’artista Bruno Manenti.
Le storie della Casa di riposo
"Le grandi storie di tutti i giorni", questo il titolo del libro, si pone infatti come obiettivo quello di rendere protagonista chi, un un modo o nell’altro, ha contribuito a rendere migliore Treviglio e non solo. Oltre quaranta personaggi ospiti della Casa di riposo, che hanno raccontato aneddoti ed episodi della loro vita, attraverso il paziente lavoro dei "Custodi". Per ognuno di loro c’è la biografia e, a corollario, una caricatura realizzata da Manenti. Che, in questo caso, ha lasciato da parte la sua consueta ironia puntando più su ciò che hanno rappresentato per la comunità in passato, come ad esempio la loro professione.
La presentazione
Il libro, realizzato grazie al contributo delle Bcc di Treviglio e di Caravaggio e dedicato alla memoria di Gian Enrico Bresciani è stato presentato lunedì in Casa di riposo, alla presenza dei rappresentanti dei tre Comuni che afferiscono alla Casa di riposo: la vicesindaco di Treviglio Pinuccia Prandina, l’assessore di Caravaggio Marco Cremonesi, e il sindaco di Fara d’Adda Raffaele Assanelli. Presenti anche la presidente della Fondazione Elisa Marchesi e il suo predecessore Augusto Baruffi, sotto il cui mandato era cominciato il progetto. A ispirare l’iniziativa editoriale, Ernesto Pescali, figura che tanto ha dato allo sviluppo di sport, cultura e volontariato trevigliese, oggi ospite proprio della Casa di riposo.
"Durante una semplice chiacchierata tra me, Manenti e Baruffi è emerso che nelle nostre ricerche storiche è emerso che Pescali era quasi sempre coinvolto - ha spiegato Fabbrucci - Da qui l’idea di raccontarle in un libro e di raccogliere anche quelle di altri ospiti che tanto hanno dato alla città. Sono le loro storie, ma sono anche nostre. E molte sono affascinanti".