Ex oratorio femminile, la Giunta vuole "salvare" ambulatori, posta e sala consiliare
I costi del restauro dello storico palazzo Scartabellati sono cresciuti del 45,43% rispetto alle previsioni iniziali di spesa e l'Amministrazione non vuole perdere spazi per la comunità
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La Giunta di Mozzanica, guidata dal sindaco Simone Piana ha votato una delibera con un atto di indirizzo per quanto riguarda il cantiere del recupero dell'ex oratorio femminile. L'intenzione dell'Esecutivo è quella di arrivare alla modifica del progetto originario - approvato dalla Amministrazione Tassi - stralciando l'abbattimento della palazzina che ospita sala consiliare e ambulatori medici in via Stretta e l'ufficio postale.
La Giunta vuole modificare il progetto dell'ex oratorio femminile
Modificare il progetto originario per il recupero dell’ex oratorio femminile, stralciando l’abbattimento della palazzina a sud del lotto che ospita la sala consiliare e gli ambulatori medici in via Stretta e l’ufficio postale adiacente. Cancellando, di fatto, dal progetto la possibilità di realizzare una piazzetta aperta tra palazzo Scartabellati (sede dell’ex oratorio) e via Stretta con vista sulla roggia dei Mulini. E’ quanto previsto da una delibera di indirizzo, votata all’unanimità in Giunta il 6 febbraio scorso, con la quale l’Esecutivo guidato dal sindaco Simone Piana intende rivedere il progetto originario riguardante l’area tra via della Fontana e via Stretta - voluto dall’Amministrazione del sindaco Bruno Tassi per realizzare nello storico palazzo di Mozzanica un centro civico - stralciando il costoso abbattimento dell’edificio a sud che oggi ospita la sala consiliare, gli ambulatori medici comunali e la posta. Tra i motivi della scelta ci sono ragioni economiche.
Il recupero del palazzo ha avuto costi lievitati
Il progetto definitivo-esecutivo dell’intervento, votato in Giunta a ottobre 2022 prevedeva un costo complessivo di 1,356 milioni di euro finanziati con l’accensione di un mutuo per 900mila euro (ai tempi scelta contestata dalle minoranze consiliari) e investendo 380mila euro dell’avanzo di amministrazione, 20mila euro di oneri di urbanizzazione e 56mila euro di mezzi propri a Bilancio del Comune. Una volta affidati i lavori all’impresa "Cividini ing.e.co." di Dalmine, nel corso del cantiere sono state approvate due perizie di variante - la prima il 23 dicembre 2023 per un importo netto di 258.296,97 euro (finanziata con l’avanzo di amministrazione) e la seconda il 6 giugno 2024 di 135.112,72 euro - che hanno fatto lievitare i costi del 45,43% dell’originario valore contrattuale per la complessità dell’intervento di recupero che ha fatto emergere diversi imprevisti causa dei rallentamenti nei lavori del cantiere. L’Amministrazione, inoltre, non ha intenzione di perdere spazi pubblici quali sono la sala consiliare, la posta e gli ambulatori. Nella delibera, quindi, dà indirizzo affinché si modifichi il progetto e, nel caso non fosse sostenibile economicamente e normativamente approvare una ulteriore variante, valutare "la possibilità di risolvere anticipatamente e consensualmente il contratto".