Mozzanica

Ex oratorio femminile, nuovi fondi per il recupero e nuove polemiche

La minoranza "Per Mozzanica" ha chiesto una revisione del progetto, ma l'Amministrazione ha deciso di andare avanti sull'idea progettuale

Ex oratorio femminile, nuovi fondi per il recupero e nuove polemiche
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Altri 240mila euro a Bilancio per il recupero dell'ex oratorio femminile a Mozzanica e per il progetto di riqualificazione dell'area attigua. In Consiglio comunale non sono mancate le polemiche da parte delle minorazione, ma sindaco e Giunta tirano avanti.

Ex oratorio femminile, nuovi fondi per il cantiere

Nuovi fondi messi a Bilancio per il progetto di ristrutturazione dell’ex oratorio femminile, Palazzo Scartabellati tra via Umberto I e via della Fontana, e per la riqualificazione dell’intera area di via Stretta dove sorgerà un nuovo parcheggio e un’area pedonale vicina alla Roggia dei Mulini. L’Amministrazione guidata dal sindaco Bruno Tassi ha integrato il capitolo relativo all’opera con ulteriori 240mila euro - utilizzando 80mila euro di avanzo libero, oltre 120mila euro dalla monetizzazione del permesso di costruire in deroga concesso ad "Art Cosmetics" e 37mila euro di oneri - per far fronte a maggiori costi emersi in fase di cantiere.

In Consiglio non sono mancate le critiche

Una decisione che ha provocato le critiche da parte dei gruppi di minoranza, "Mozzanica a mille" e "Per Mozzanica", preoccupati soprattutto per il mutuo da 900mila euro acceso per finanziare l’opera che hanno votato contro la variazione. Il primo cittadino, però, di fronte alle critiche, ha difeso sia la scelta progettuale - che prevede l’abbattimento dello stabile che ospita la sala consiliare, gli ambulatori medici e l’ufficio postale (che si sposteranno nel palazzo) - visti i costi. Simone Piana, capogruppo di Per Mozzanica ha fatto i "conti in tasca" alla Giunta.

Questi 240mila euro si sommano ai 400mila di stanziamento iniziale, ai 126mila spesi per il tetto, ai 56mila per gli incarichi professionali e al mutuo da 900mila euro - ha dichiarato il consigliere di opposizione -. Il totale dei costi, ad oggi, ammonta a 1,722 milioni. Di questi il mutuo contratto copre solo la metà ed il resto sono soldi dei cittadini. Senza contare che, a scadenza nel 2051, il rimborso del mutuo con gli interessi ammonterà a 1,5 milioni di euro. La nostra proposta è di non abbattere questo edificio così da risparmiare sull’opera e mantenere degli spazi a servizio dei cittadini".

L'Amministrazione tira dritta per la sua strada

Netta la replica del sindaco Bruno Tassi.

"Difendiamo la nostra idea progettuale su quest’area - ha ribattuto -. L’intervento è funzionale all’incremento della capacità resiliente della nostra comunità attraverso la messa a disposizione di spazi ad uso del volontariato, alla riorganizzazione degli asset immobiliari del nostro Comune, alla rigenerazione urbana come mezzo per la valorizzazione delle nostre bellezze paesaggistiche ed incremento della capacità attrattiva del centro storico".

Il primo cittadino ha replicato anche all’accusa delle minoranza di aver "ingessato" il Bilancio nella possibilità di indebitamento del Comune con l’accensione di un mutuo trentennale.

Le scelte fatte, anche con questa variazione, sono più che sostenibili dal nostro Bilancio. Oggi l’indebitamento è pari al 2,16% rispetto alle entrate correnti, mentre nel ventennio precedente era superiore anche all’8% - ha dichiarato Tassi -. Per almeno 10 anni, dal 2004 al 2014, il Comune di Mozzanica ha pagato rate di mutuo per un valore di circa 208mila euro, mentre ora ne paga circa 65mila. Direi che tali valori parlano da soli. Tale dato dimostra quanto nella storia amministrativa del Comune di Mozzanica la scelta sia più che rispettosa dei criteri di prudenza e sostenibilità finanziaria a cui la formazione del Bilancio comunale si deve rifare. Anzi, per non sovraccaricare oltre modo il Bilancio abbiamo, oltre ad aver iscritto l’opera a più bandi di finanziamento pubblico, aspettato che alcuni mutui ereditati dalle precedenti Amministrazioni si estinguessero".

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