Gioco d'azzardo patologico, arriva il nuovo regolamento d’Ambito
E' stato approvato all'unanimità nell'ultimo Consiglio comunale del 2024. Un giro d'affari da capogiro
Lotta alla ludopatia, il Comune di Urgnano approva il nuovo regolamento per il contrasto del gioco d’azzardo patologico (Gap). Un fenomeno che ha numeri da capogiro, con conseguenze sociali devastanti.
Il gioco d'azzardo patologico e le sue conseguenze
Secondo un’analisi dell’Ats del 2014, ma sempre attuale, il Gap provoca stress, depressione, ansia, suicidio, cattive condizioni di salute; difficoltà finanziarie, debiti, perdite patrimoniali, usura, fallimento; furto carcerazione, violenze; abbandono delle famiglie, impatto sugli altri, rottura delle relazioni; assenteismo, scarso rendimento, perdita del posto di lavoro.
"Il Comune è impegnato da tempo anche in collaborazione con gli altri enti sia pubblici che del privato sociale, a livello locale sovracomunale, nella lotta e prevenzione alla ludopatia, infatti già a partire dal 2016 ha dato avvio, in accordo e compartecipazione con gli altri Comuni dell'ambito, a una serie di progetti pluriennali, tra i quali ricordiamo i due progetti 'Non t’azzardare' e le azioni locali di contenimento del Gap nelle varie annualità 2019 -2021-2023" ha spiegato l’assessore al Bilancio Efrem Epizoi
Regolamento d'Ambito
"L’assemblea dei sindaci dell’Ambito territoriale di Dalmine si è data l’obiettivo di elaborare uno schema di regolamento contrasto che, accanto alle forme di prevenzione, prevede azioni anche sul fronte del contenimento dell’offerta di giochi, nonché delle limitazioni orarie, a tutela della fascia di popolazione più debole, mediante un’azione coordinata e omogenea - ha continuato - Una sorta di testo unico della norma e manifesto politico che esprime la volontà di contrastare il gioco quando è patologico".
Epizoi ha quindi segnalato gli articoli più interessanti.
"È fatto divieto all’interno dei circoli privati e delle associazioni di qualunque natura e finalità di installare e far funzionare apparecchi e congegni meccanici e semiautomatici ed elettronici finalizzati al trattamento e riconducibili alla definizione dell’articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps) - ha spiegato - eventuali violazioni portano all’automatico diniego per un eventuale patrocinio richiesto per future manifestazioni o eventi di qualunque genere, quindi si colpisce in modo indiretto. Peraltro la nostra è stata una delle prime Amministrazioni che anni fa ha inserito lo sgravio Tari agli esercizi commerciali che, pur potendolo fare non hanno installato giochi. Gli orari di apertura e chiusura delle sale dedicate e del funzionamento degli apparecchi di gioco sono stabilite da un’ordinanza del sindaco. L’Amministrazione comunale non effettua locazioni di immobili o aree né concessione di suolo pubblico o privato di cui ha la disponibilità a qualunque titolo se si intende aprire una sala gioco o scommesse, installare apparecchi o vendere tagliandi 'Gratta e Vinci'. Non solo, eventuale concessione di aree pubbliche per somministrazione, commercio, vendita, stampa, attività artigianali o di servizio è subordinata all’inserimento nel contratto di una clausola di divieto di apertura di sale giochi. Penso al bar del centro sportivo, dove vige il divieto assoluto. In tutti gli ambiti riconducibili all’Amministrazione il WiFi pubblico non può abilitare l’accesso a siti che consentono il gioco on line. E poi in prossimità di ciascuna sala l’Amministrazione assicura controllo e quindi valuterà l’opportunità di installare telecamere o sorveglianze, sempre nel rispetto della privacy".
C’è poi il capitolo sanzioni e tempistica.
"Ogni singola infrazione al regolamento comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro - ha affermato l’assessore - Le disposizioni entreranno in vigore a partire dal 60esimo giorno dall’approvazione di ciascun Consiglio comunale dei paesi dell’Ambito e le attività esistenti e funzionanti alla data di entrata in vigore del testo dovranno adeguarsi entro 180 giorni".
Una piaga sociale
Poi l'assessore ha snocciolato alcuni dati, a dir poco allarmanti.
"I dati sono aggiornati al 2019 e riguardano l’ambito di Dalmine - ha spiegato - la raccolta complessiva del gioco d'azzardo è pari a 304,8 milioni di euro, la popolazione maggiorenne spende 119mila euro l’anno, 2.561 euro a testa - ha detto - Non tutti giocano per cui immaginiamo quale livello di indebitamento possono raggiungere alcuni individui… c'è infatti anche una riflessione sull'usura collegata al gap. Il 73,7% dalla raccolta da gioco nel 2017 in provincia proviene da apparecchi Vtl. Il 75% dei giocatori sono uomini, 25% donne, l’età media 46,9 anni. Oggi i Servizi per le Tossicodipendenze (Sert) si stanno occupando di 55 persone, 41 già in carico e il 14 in ingresso. Su 51 soggetti in cura quattro sono extra comunitari, gli altri comunitari".
Terminata la relazione, il documento è stato messo al voto e il Consiglio si è espresso all’unanimità.