Sergnano

L'impianto di biometano divide: prorogati i termini per la presentazione delle osservazioni

I sindaci dei Comuni limitrofi hanno scritto al primo cittadino sergnanese che ha approvato lo slittamento del termine al 13 febbraio

L'impianto di biometano divide: prorogati i termini per la presentazione delle osservazioni
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La controversa richiesta della società Energia Verde Bio per la realizzazione di un impianto di biometano a Sergnano continua a far parlare di sé, e in questi ultimi giorni, il dibattito è più acceso che mai. La scorsa settimana, nel corso della Conferenza dei servizi convocata dal Comune, il sindaco Mauro Giroletti ha annunciato una proroga per il termine delle osservazioni, che slitta ora al 13 febbraio.

Biometano, il "fronte del no" attacca

Una decisione che arriva dopo una serie di critiche e pressioni da parte della minoranza e dei sindaci dei Comuni limitrofi. La forte opposizione sollevata dal gruppo "Scelgo Sergnano", che aveva contestato la scadenza inizialmente fissata per il 13 gennaio, ha infatti inciso molto su questo "cambio di rotta".

"Ci sono questioni burocratiche che vanno avanti dal 2022 – ha ribadito il consigliere Paolo Franceschini – e che hanno portato la società proponente a chiedere continue proroghe per rispondere al considerevole numero di osservazioni presentate a vario titolo da Arpa, dalla Provincia e da numerosi sindaci dei Comuni del circondario interessati da questo impianto. A questo punto ci si chiede: perché l'Amministrazione concede solo cinque giorni per le osservazioni, dopo che è rimasto tutto fermo per un anno per ottenere chiarimenti?".

A fargli eco il consigliere di minoranza Gian Paolo Samarani.

"Perché tutta questa fretta? La maggioranza che ci amministra vuole approvare la costruzione di questo impianto ai margini del centro abitato. Su questo non ci piove. La domanda che sorge spontanea è a chi giova tutto ciò? È un affare per chi? Non di certo per il nostro Comune e i nostri concittadini. Non si tratta di un sito produttivo che creerà nuovi posti di lavoro e non coinvolgerà nessuno degli imprenditori agricoli del nostro paese. Creerà un’impennata nel mercato degli affitti di terreni in cui scaricare reflui e digestato, poiché drogato dalla disponibilità di fondi e soldi da spendere da parte della società proponente stessa. Inoltre il paese sarà invaso da un aumento della viabilità insostenibile, ci sarà un impatto ambientale sul nostro già martoriato territorio sia in termini di contaminazione del terreno che dell’aria e dell’acqua con ricadute sulla fauna locale".

I sindaci chiedono più tempo

Samarani non è certo il solo a sollevare preoccupazioni: i sindaci di Capralba, Casale Cremasco, Campagnola Cremasca e Pianengo hanno condiviso le stesse preoccupazioni, chiedendo ufficialmente al Comune di Sergnano di posticipare i termini per consentire una valutazione più approfondita del progetto. In una lettera inviata il 10 gennaio, i quattro primi cittadini hanno sottolineato la necessità di più tempo per raccogliere e analizzare i pareri tecnici.

"La nostra richiesta era motivata dalla necessità di usufruire di maggior tempo per consentire ai nostri uffici la redazione di parere di competenza, difficile da formulare, con la precisione e i dettagli che l’argomento comporta in tempi brevi. La sollecitazione è stata inviata al Comune di Sergnano la mattina del 10 gennaio. Il collega Mauro Giroletti nel pomeriggio ci ha comunicato di avere accolto la richiesta di rinvio: lo ringraziamo per la sensibilità dimostrata", spiegano i sindaci Antonio Grassi, Damiano Cattaneo, Roberto Barbaglio e Agostino Guerini Rocco.

Preoccupazione per viabilità e ambiente

Le perplessità dei primi cittadini sono sempre le stesse: il transito dei mezzi pesanti che può creare forti disagi sulle strade di collegamento tra le aziende agricole e l’impianto di conferimento e l’ulteriore inquinamento nel territorio cremasco, etichettato dalla testa Ats come una delle più compresse dal punto di vista ambientale a causa dei già numerosi impianti presenti sul territorio. Preoccupazioni che il sindaco Mauro Giroletti ha ritenuto del tutto legittime in quanto "il biometano rappresenta una risorsa utile per lo sviluppo sostenibile, a patto che venga tutelato a pieno l'ambiente, il territorio e la qualità di vita delle persone".

"In merito alla nuova legge regionale che semplifica l’autorizzazione ritengo che, essendo di carattere regionale, tutti gli enti locali debbano adattarsi ma la mia opinione personale è che forse sarebbe stato meglio non ritoccare questa norma e lasciare dei limiti più stringenti per questi impianti - ha concluso Giroletti - Preferivo la vecchia versione perché era comunque una tutela in più nei confronti della cittadinanza e per fare una valutazione di impatto ambientale".

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