Incapace di intendere e volere, chiesta l'assoluzione per l'assassino di Joy Omoragbon

Per Aimiose Osarumwense sia l’accusa che la difesa hanno chiesto l’assoluzione per incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Il nigeriano 46enne che il 28 marzo dell’anno scorso uccise a coltellate la compagna connazionale Joy Omoragbon, 48 anni, nell’appartamento di via Donizetti, a Cologno al Serio, dove vivevano insieme.

Uccise la compagna a coltellate

L’assassino era stato arrestato dai carabinieri e subito ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per poi essere trasferito nella struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali di Castiglione delle Stiviere.
Sin da subito i contorni della vicenda erano parsi diversi dal tipico femminicidio, anche se erano emersi dettagli che tratteggiavano una realtà di vessazione. Del resto non erano mancati i segnali di un malessere profondo, infatti nel 2011 era stato ricoverato in Psichiatria, e nel 2013 aveva già aggredito la compagna, quindi era stato ricoverato una seconda volta. Dal 2015 al 2018 aveva frequentato il Cps e nel 2019 aveva chiesto maggiore supporto. Tuttavia nel 2023 aveva deciso di smettere di seguire una terapia farmacologica e la perdita del lavoro deve aver peggiorato una situazione già borderline.
Anche nella struttura di Castione delle Stiviere d’altra parte risulta aver fatto delle affermazioni deliranti, e la Procura ha chiesto che vi rimanga per 25 anni. La difesa ha invece proposto dieci, dal momento che prima di poter uscire sono previste opportune verifiche sulle condizioni mentali della persona. La decisione spetta alla Corte d’assise di Bergamo e potrebbe arrivare nella prossima udienza, il 26 febbraio.