"I Pidioti de Erdel" Rovaris non ci sta
Lo scontro politico si è spostato su Facebook, con risultati poco edificanti
Che su Facebook i toni delle discussioni siano spesso aspri è cosa nota e non fa certo notizia. Ma Rita Rovaris, capogruppo in consiglio comunale del gruppo di centrosinistra "Verdello di Tutti" non ci sta. E si scaglia apertamente contro chi ha etichettato il suo gruppo con il nomignolo, nemmeno tanto fantasioso, "pidioti de Erdel". Soprattutto perchè l'insulto arriva da un consigliere comunale.
I pidioti de Erdel
Era circa la metà di ottobre quando il gruppo consiliare "Verdello di tutti" ha deciso di distribuire ai cittadini un volantino. Si parlava dell’imminente referendum della Lombardia e della questione del traffico a Verdello. Ma non tutti erano d'accordo. Legittimo, persino auspicabile. Ma le modalità del confronto non sono state all'insegna del politically correct. Il consigliere comunale Gianbattista Esposito, dal suo profilo Facebook, ha commentato il contenuto del volantino in un modo decisamente poco ortodosso. "E' partita la campagna dei pidioti de Erdel", ha scritto. Un commento in uno stile "da bar" che ha fatto infuriare la minoranza.
Rovaris sferza la maggioranza
Il commento del consigliere ha sollevato un polverone: "Qualcuno non ha gradito il nostro volantino - hanno scritto i membri di minoranza - Ci hanno accusato di raccontare balle. Avessero avuto la bontà di spiegare quali... Siamo stati insultati. Del resto molti oggi credono che offese e insulti abbiano il valore di argomentazioni sopraffine. Non ci piace ma è così. Il Consigliere deve aver lungamente riflettuto prima di esprimersi con così acuta profondità. Per fortuna altri sono intervenuti con ben più articolati argomenti.
L'assessore alla Cultura rincara la dose
Anche l'assessore alla Cultura Donatella Pezzoli ha voluto dire la sua. Ma chi si sarebbe aspettato un intervento per smorzare i toni e riportare la discussione sul livello del dibattito politico è rimasto deluso. Pezzoli, commentando il post del "collega" Esposito, ha rincarato la dose. " E pure chi fa volantinaggio di queste fandonie si vergogna - ha scritto - tant'è che lo fa di notte".
"Non sappiamo chi abbia visto in giro di notte l’assessore alla Cultura. Certamente qualcuno c’era. Non eravamo noi. Se a intervenire su un social è qualcuno che ricopre un ruolo istituzionale ci si aspetterebbe maggiore accortezza. Chi ricopre un ruolo istituzionale non è un cittadino qualunque".