Estorsione, lesioni e stalking all’uomo che lo ospitò, Kiran Maccali, ex principe del Grande Fratello, condannato a sei anni e sei mesi di reclusione
L'ultima sentenza nei confronti del 38 enne romanese di origine indiane, già detenuto al Carcere di Cremona.
L'ultima sentenza nei confronti del 38 enne romanese di origine indiane, già detenuto al Carcere di Cremona.
Nuove accuse
Ancora guai giudiziari per l'ex concorrente del Grande fratello, Kiran Maccali, 38 anni, che è stato condannato a sei anni e sei mesi di carcere per estorsione, lesioni e stalking. Di origine indiana, Kiran fu adottato, ancora ragazzino da una coppia di romanesi e ha vissuto in Città fino al momento dell'esplosione della notorietà con la partecipazione al reality show del Grande Fratello. Dopo la parentesi nel mondo dello spettacolo per Kiran Maccali sono iniziati i guai giudiziari. Maccali, infatti, era già stato arrestato nel 2017 per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, poi ancora l’anno successivo per tentata violenza ai danni della sua ex fidanzata. E, infine, per maltrattamenti ai suoi genitori adottivi. Reati per cui starebbe ancora scontando tre anni nel carcere di Cremona.
L’ospitalità dall’amico
Guai giudiziari che sono continuati con le denunce di una sessantenne pensionato di Romano che ha accolto Maccali nella sua abitazione per quattro anni dal 2015 al 2019. Una convivenza descritta in modo diverso in aula. Kiran Maccali ha raccontato che l'unica regola imposta dal pensionato era quella che: "Non avrebbe dovuto portare in casa gente che chiedeva soldi" e ancora che l'ospitalità veniva data dal padrone di casa in cambio di sesso, lasciandosi scappare: "E' vergognoso- ha commentato Kiran - ma mi servivano soldi". Diversa la versione del sessantenne di Romano che era legato all’ex gieffino da un sincero affetto. Una versione su cui si poggia la tesi dell’accusa, sostenuta dalla pm Letizia Aloisio: “Chiedeva 100, 200 anche 300 euro al giorno ad una persona con una pensione di 1400 euro. Era fragile, voleva fare del bene. L’imputato invece ha una personalità manipolatrice e mistificatrice”.
La condanna
I quattro anni in cui Maccali ha vissuto con la vittima sono stati descritti da quest'ultimo come un inferno, in cui il pensionato veniva continuamente minacciato per i soldi e raccontando di aggressioni e lesioni. L'accusa ha provato l'estorsione attraverso un episodio filmato dalle telecamere di una banca in cui la vittima è stata " accompagnata" da Maccali fino all'istituto di credito. Accuse che il Tribunale ha ritenuto fondate per emettere una sentenza di condanna pesante nei confronti del 28enne già carcerato: sei anni e mezzo di reclusione, uno in meno rispetto a quanto chiesto dall'accusa, nonostante che l'avvocato della difesa Umberto Tropea, di Brescia aveva invece chiesto l'assoluzione (tranne che per l'episodio di lesioni ammesso).