Arcene

"Insieme per Arcene" fa chiarezza sull'aumento della Tari

La seconda rata della Tari 2024 è aumentata, maggioranza e opposizione spiegano il perché dei maggiori costi del servizio.

"Insieme per Arcene" fa chiarezza sull'aumento della Tari
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Il gruppo di minoranza di "Insieme per Arcene", nei giorni scorsi, ha spiegato ai concittadini le ragioni che hanno portato all'aumento nella seconda rata della Tari 2024.

La comunicazione del gruppo consiliare

Nella pubblicazione di partito del mese di dicembre, il gruppo di minoranza di Arcene rappresentato in Consiglio da Silvano ForestiFabio GhidottiEnrico Guarnieri e Alessio Spini ha scelto di spiegare alla cittadinanza le ragioni che hanno portato all’incremento nel 2024 della seconda rata della tassa che permette di finanziare i servizi di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani, eseguiti sul territorio comunale dall’azienda "G.Eco".

Silvano Foresti, capogruppo di "Insieme per Arcene".

"Negli ultimi mesi di quest’anno - ha scritto l’opposizione - tutti noi ci siamo visti arrivare la seconda rata della suddetta tassa, riportante un importo maggiore rispetto all’anno precedente: giustamente i cittadini hanno chiesto spiegazioni a chi di dovere, cioè all’Amministrazione di “Cambiamo Arcene”, che ha risposto che l’aumento fosse dovuto alla precedente Amministrazione con una delibera dell’anno 2023. Tuttavia, questa è una semplificazione ingannevole. I costi del 2024 sono effettivamente aumentati rispetto all’anno precedente a causa dell’adeguamento Istat, pari al 7%, e in più c’è stato un maggior impatto dei costi reali di raccolta e smaltimento dei rifiuti, insieme ad altri servizi secondari, come l’acquisto dei bidoni e dei sacchi, e la gestione della stazione ecologica. Quindi si capisce perfettamente come questo aumento non sia dovuto alle scelte né di questa Amministrazione né di quella precedente, a differenza di quanto detto dall’Amministrazione attuale".

Le dichiarazioni della maggioranza

Difatti, in un comunicato divulgato lo scorso 27 novembre, il gruppo di maggioranza "Cambiamo Arcene" aveva sostenuto che "Gli importi del 2024 sono stati determinati dalla precedente Amministrazione con delibera consiliare del 4 maggio 2023. Nessun aumento è stato pertanto introdotto da questa Amministrazione in carica dallo scorso giugno".
Il 28 novembre però, il sindaco Roberto Ravanelli e i suoi consiglieri, dopo essersi accorti dell’errore, avevano divulgato una nuova nota ufficiale in cui si leggeva: "Gli importi dell’anno 2024, relativi al primo semestre, sono stati determinati dalla precedente Amministrazione con delibera consiliare del 4 maggio 2023. Il saldo viene rimodulato, a copertura dei costi del servizio, con il tariffario 2024, approvato con delibera del 4 luglio 2024. L’Amministrazione, per determinare le tariffe, deve basarsi sui costi realmente sostenuti essendo questa tassa una mera “partita di giro”, condizionata da diversi fattori. Pertanto, non esiste discrezionalità, se non per alcune modalità di ripartizione dei costi, da parte dell’Amministrazione comunale".
Il medesimo concetto è stato ribadito anche da "Insieme per Arcene", che nella sua pubblicazione ha aggiunto:

"Quello che deve fare il Consiglio comunale di volta in volta è discutere l’approvazione o meno del piano tariffario relativo alla prima e alla seconda rata: “Insieme per Arcene” ha approvato il piano tariffario nel maggio del 2023 relativo alla prima rata, mentre “Cambiamo Arcene” ha approvato quello relativo alla seconda rata nel luglio di quest’anno. Sia chiaro: l’approvazione di cui sopra è necessaria per fornire alla cittadinanza un servizio necessario e fondamentale, principio che ha guidato entrambe le maggioranze che si sono susseguite".

Diverse le ragioni dell'aumento

In sostanza, il piano tariffario approvato dall’attuale Amministrazione da cui è scaturita la seconda rata del 2024 è derivato da diversi fattori, che sono stati sintetizzati nelle lettere ricevute dalla cittadinanza assieme al modello F24. Attraverso tali lettere infatti, si è appreso che la seconda rata di quest’anno è stata calcolata in base alla composizione numerica del nucleo familiare, alle superfici abitative di riferimento, ai litri di indifferenziato conferiti con il contenitore grigio, ai costi di servizio sostenuti da G.Eco per lo smaltimento dei sacchi neri e per lo svuotamento dei cestini pubblici, alla tassazione provinciale del 5% sull’intero importo, cui è stata aggiunta quest’anno una quota fissa nazionale di 1 euro e 60 centesimi.

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