Riportato in carcere imprenditore coinvolto nell'indagine "Maxwork"
Ieri il Gip Federica Gaudino ha infine disposto la custodia cautelare del carcere al posto degli arresti domiciliari.
Nuovi sviluppi nell'indagine "Maxwork" condotta dalla procura di Bergamo. Ieri i carabinieri della stazione di Treviglio hanno posto in carcere in misura cautelare l'imprenditore Massimiliano Cavaliere, dopo esser stato da agosto agli arresti domiciliari.
In carcere in misura cautelare
Ieri i Carabinieri della Compagnia di Treviglio, su ordinanza di aggravamento di misura cautelare applicativa della custodia in carcere, hanno riportato alla Casa Circondariale di Bergamo l’imprenditore 51enne Massimiliano Cavaliere. Condannato dal tribunale di Bergamo nel giugno 2017 a sei anni di reclusione per i reati di bancarotta, ricettazione, truffa, reati fiscali e omissioni previdenziali.
L'indagine Maxwork
L’uomo, coinvolto nella nota indagine “Maxwork” della Procura della Repubblica di Bergamo, dall’agosto scorso era stato collocato agli arresti domiciliari in un appartamento di Capriate San Gervasio. Da quel momento in poi, l’imprenditore è stato oggetto di vari controlli da parte dei militari della Compagnia di Treviglio.
Anomalie varie
Tuttavia nell’appartamento in questione è stato rintracciato un parente del 51enne non autorizzato ad avere contatti con quest’ultimo. Tra l’altro anch’egli con pendenze giudiziarie. Stesso riscontro c’era stato anche in precedenza. Inoltre, di notte, a volte, l'imprenditore non aveva risposto al citofono durante le verifiche svolte dai militari dell’Arma. Come scusante diceva che non funzionava.
La decisione del Pm
A questo punto, il Pm Maria Cristina Rota ha richiesto al Gip del Tribunale di Bergamo di valutare l’aggravamento della misura in atto dei domiciliari con il carcere, in relazione appunto alle note informative segnalate dai Carabinieri. Ieri, quindi, il Gip Federica Gaudino, ha infine disposto la custodia cautelare del carcere al posto degli arresti domiciliari.