Treviglio

Dalla Fondazione Comunità Bergamasca 80mila euro per sostenere l'Emporio equo solidale San Giuseppe

Nella chiesa di via Casnida troverebbe posto un market solidale, l'Armadio per la raccolta degli abiti e sale corso e ascolto

Dalla Fondazione Comunità Bergamasca 80mila euro per sostenere l'Emporio equo solidale San Giuseppe
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Un finanziamento "extra bando" per sostenere due progetti in provincia di Bergamo. C'è anche quello dell'Emporio equo e solidale San Giuseppe di Treviglio tra quelli scelti dalla Fondazione della Comunità Bergamasca e che potrà beneficiare di un contributo di 80mila euro.

Gli extra bando della Fondazione della Comunità Bergamasca

Sono 116mila euro in tutto i soldi messi a disposizione dalla Fondazione della Comunità Bergamasca: si tratta di una parte delle risorse dei Fondi Territoriali che ogni anno Fondazione Cariplo destina al territorio bergamasco - per il 2024 sono stati 297 mila euro - per supportare progettualità che non rientrano nei tempi, negli oggetti e nelle procedure dei diversi bandi promossi durante l’anno, ma che si rivelano particolarmente meritevoli perché in grado di rispondere ai bisogni delle comunità.

L'Emporio della Caritas di Treviglio

In questi parametri rientra anche il progetto trevigliese che vedrà la luce in via Casnida, presentato ufficialmente nel marzo del 2023.

Il progetto, finanziato come detto con 80mila euro, è promosso dalla parrocchia San Martino e Santa Maria Assunta di Treviglio in collaborazione con Azienda Speciale Consortile Risorsa Sociale, "Il Germoglio OdV", "La Quercia di Mamre OdV", "Circolo Acli Bassa Bergamasca Ovest", "Fondazione Mons. A. Portaluppi" e cooperativa sociale "Il Pugno Aperto".

L’Emporio equo e solidale troverà spazio all’interno dell'ex chiesa di San Giuseppe di Treviglio grazie al restauro dell’edificio e contribuirà alla distribuzione di generi di prima necessità alle persone più bisognose, coinvolgendo attivamente anche il servizio sociale territoriale. Il progetto punta, in parallelo, a promuovere sul territorio trevigliese una diffusa cultura della solidarietà e del contrasto allo spreco alimentare sia attraverso la collaborazione di esercizi commerciali nel percorso "Botteghe Solidali" – favorendo così la creazione di più luoghi nei quali le eccedenze vengono rimesse a disposizione – sia attraverso l’attività di sensibilizzazione nelle scuole e nella comunità, oltre che attraverso attività di rafforzamento delle capacità professionali e del volontariato, l'accompagnamento in percorsi di empowerment di persone e famiglie in situazioni di fragilità, la promozione di una cultura diffusa attorno alle tematiche della sostenibilità ambientale e sociale.

La ristrutturazione del maestoso edificio, risalente alla seconda metà del Novecento, prevede inoltre l’installazione di pannelli fotovoltaici, con un effetto diretto in termini di risparmio di emissioni e costi, e potrà far parte di una comunità energetica rinnovabile che a Treviglio, tra l'altro, è stata ufficializzata proprio nei giorni scorsi con la nascita di "Energia bene comune Treviglio".

Sempre più famiglie povere

L'emporio sarà di fatto una grande struttura gestita dalla Caritas e dalla Comunità pastorale, che concentrerà le tre principali attività per l’assistenza delle (tante, e in crescita) famiglie fragili cittadine. Al pianterreno, nella grande navata unica della chiesa, nascerà una sorta di supermarket, che sostituirà il centro di distribuzione dei pacchi spesa di via Pontirolo. Accanto si trasferirà l’"armadio" per vestiti e generi di prima necessità. Mentre al primo piano - la chiesa sarà soppalcata - saranno allestite aule appositamente progettate per i corsi volti all’auto-promozione sociale, alla stesura dei curricula e, in generale, all’ascolto da parte degli operatori dei bisogni dei tanti trevigliesi «invisibili», che convivono con la povertà.
A finanziare il progetto, sostenuto trasversalmente anche da Risorsa sociale e dai Comuni dell’Ambito, saranno i fondi del Pnrr: circa un milione di euro, di cui 810mila per la ristrutturazione di San Giuseppe, 100mila per riqualificare e mettere a norma il dormitorio della Locanda di via del Maglio, e 180mila per organizzare la gestione dell’emporio.

“Le due iniziative che Fondazione della Comunità Bergamasca sostiene attraverso il finanziamento extra bando hanno entrambe l’obiettivo di rispondere a bisogni specifici delle comunità e delle persone - ha commentato Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca - Puntano a promuovere cultura della solidarietà e inclusione delle persone con disabilità nella città e nella provincia di Bergamo, e si basano sul coinvolgimento di una rete di attori attivi sul territorio, valore aggiunto che permette il rafforzamento della coesione sociale”.

Open Net, oltre i limiti della disabilità

L'altro progetto finanziato dalla Fondazione è, invece, "Open Net: inclusive sport, art and culture projects", finanziato con 36 mila euro, e promosso da "Oltre i Limiti", Ente del Terzo settore che si occupa di inclusione delle persone con disabilità e sensibilizzazione sociale attraverso nuove tecnologie, e coinvolge diversi spazi in città e provincia di Bergamo, tra cui la palestra di Urgnano, quella del Liceo Artistico di Bergamo in via Angelo Mai, la sede di "Oltre i Limiti" in via Serassi, il Cinema Teatro del Borgo in Piazza Sant'Anna.

Le attività previste lungo tutto l’arco del 2025 sono numerose: "Shake your body" – per lo sviluppo di abilità motorie; "Un pranzo fuori…" – volto a trasformare gli spazi grazie alla domotica, in particolare attrezzando un’intera cucina accessibile in un appartamento messo a disposizione da Aler; workshop per famiglie, caregiver e operatori del settore; laboratori aptici utili per la comunicazione con persone sordocieche (utilizzando tecnologie e device che permettono di manovrare un robot, reale o virtuale, e di riceverne delle sensazioni tattili in risposta) oltre ad un progetto di residenza artistica.

Il progetto adotta tecnologie ancora poco accessibili in Italia per le persone con disabilità, come la realtà virtuale e i guanti aptici. Nasce da un approccio peer-to-peer e da una sperimentazione che ha già dato risultati concreti, trovando applicazione in ambiti come lo sport, la cultura e l’arte.

Un esempio è il progetto "Shake your body", che ha permesso a persone con disabilità di ristabilire un contatto con il proprio corpo, migliorando la qualità della vita e aiutandole a riappropriarsi di capacità motorie inutilizzate. Il progetto "A11Y", invece, ha portato alla creazione di un dispositivo innovativo di audiodescrizione di opere artistiche e contesti abitativi, sviluppato con il coinvolgimento diretto del pubblico. A differenza delle audioguide tradizionali, che si concentrano esclusivamente sulla descrizione dell’opera o del luogo fisico, questo dispositivo offre narrazioni arricchite di emozioni e sentimenti, rendendo l’esperienza più coinvolgente e significativa per le persone non vedenti.

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