Salvataggio

Concluse le operazioni di salvataggio di Ottavia Piana, la 32enne è tornata in superficie

Ottanta speleologi sono al lavoro da sabato pomeriggio tra turni massacranti e condizioni di lavoro difficilissime

Concluse le operazioni di salvataggio di Ottavia Piana, la 32enne è tornata in superficie
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Come annunciato nella tarda serata di ieri, la speleologa Ottavia Piana è libera. Dopo 80 ore circa di prigionia nell'abisso Bueno Fonteno, attorno alle 22 di ieri le operazioni di recupero della donna, ferita in varie parti del corpo, hanno visto un'accelerazione.  L'ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. Lo stesso percorso, lo scorso anno durante l'intervento, era stato percorso in circa 12 ore. Ottavia, immobilizzata su una barella, ha rivisto le stelle attorno alle 3 di stamattina, finalmente libera.

Ottanta speleologi sono al lavoro da sabato pomeriggio per il salvataggio e il recupero di Ottavia Piana, la speleologa 32enne di Adro (Brescia)  che da sabato, riporta PrimaBrescia,  era intrappolata nell’abisso Bueno Fonteno. Oggi pomeriggio in Prefettura a Bergamo si è tenuto un vertice tra i vari enti impegnati nei soccorsi, per “fare il punto sullo stato delle attività di recupero che presentano numerosi aspetti critici”.

La speleologa Ottavia Piana

Cariche esplosive per allargare i cunicoli di Bueno Fonteno

In particolare, oltre alle condizioni di salute di Ottavia Piana, che presenta diversi traumi, c'erano fino a poche ore fa ancora dei passaggi di uscita dalla grotta che dovevano essere resi più ampi mediante piccole demolizioni, per consentire il passaggio della barella. Per realizzarle si sono utilizzate anche cariche esplosive. Sono circa 80 i volontari speleologi soccorritori si stanno dando il cambio per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione, con interventi e turni estremamente faticosi.

A due terzi del percorso di risalita

Un'immagine delle difficilissime operazioni di salvataggio

Le condizioni di salute della donna non sono tuttavia particolarmente preoccupanti, stando a quanto emerso finora. Nelle scorse ore la barella ha raggiunto il tronco principale del profondo abisso che si snoda tra la Val Cavallina e la Valcamonica, mentre l'incidente era avvenuto in una galleria ancora inesplorata, che proprio Ottavia Piana aveva visitato per la prima volta. Il percorso tra il luogo dell'incidente e l'ingresso della grotta è stato percorso per circa due terzi.  Cosciente e collaborativa, Ottavia Piana viene visitata periodicamente dai medici del Soccorso alpino e speleologico, per dei check-up che necessariamente rallentano la risalita della barella.

Il vertice di oggi pomeriggio in Prefettura a Bergamo

Il ringraziamento del Prefetto Luca Rotondi è andato in particolare al Soccorso Alpino e ai Vigili del Fuoco, oltre che al sindaco e alla comunità di Fonteno “che in questi giorni sta collaborando ed accogliendo i soccorritori con la generosità e l’operosità proprie della Val Seriana”.

"L’auspicio di tutti è che la speleologa Ottavia Piana possa al più presto essere condotta in salvo per le cure necessarie. L’attività di recupero speleologico continuerà ad essere seguita dalla Prefettura e da tutte le componenti dei soccorsi, con l’attenzione che merita la salvaguardia della vita umana” è il commento del Prefetto.

Cos'è l'abisso Bueno Fonteno

L'abisso Bueno Fonteno è stato scoperto diciotto anni fa proprio da Progetto Sebino, un raggruppamento di associazioni speleologiche che ha esattamente l'obiettivo di esplorare, tracciare e fare ricerca scientifica nell'area del Sebino occidentale, in uno dei complessi carsici più estesi e interessanti d'Italia. Chilometri e chilometri di grotte e cunicoli: alcuni larghi appena pochi centimetri, altri grandi come intere cattedrali.  Attualmente l'attività di Progetto Sebino ha permesso di tracciare 35 chilometri di grotta, ma si ipotizza che il sistema  si possa estendere per oltre 100 chilometri: "l’obiettivo è di continuare ad esplorarla anche per mappare i corsi d’acqua sotterranei" aveva spiegato a ChiariWeek il vicesegretario di Progetto Sebino e membro del gruppo Speleo Cai di Lovere Federico Vezzoli.

Commenti
Miki

Dovebbe pagare Lei tuute le spese dei soccorritori compreso le spese mediche di giacenza, considerato che è la seconda volta che rimane bloccata nella stessa grotta e non è detto che ci riprovi ancora quando è guarita?

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