Rette in aumento alla Fondazione Aresi, scoppia la polemica in paese
La Fondazione Aresi, alla guida dell'omonima Rsa di Brignano, alzerà le rette dei propri servizi a partire da gennaio 2025.
Rette in aumento in Rsa e centro diurno Aresi, cuberanno alla fondazione di Brignano circa 45mila euro l’anno.
Aumento degli stipendi e manutenzioni in arrivo, alzate le rette in Rsa e Cdi
A spiegare la decisione, prontamente criticata dall’ex sindaco Beatrice Bolandrini, è stato, dopo che alcuni utenti avevano diffuso la voce del rincaro, il presidente della fondazione Augusto Baruffi, che ha chiarito come gli incrementi alle rette si siano resi necessari per far fronte al nuovo contratto Uneba dei dipendenti e per alcune manutenzioni.
"I dipendenti avevano il contratto Uneba scaduto da alcuni anni, e ora stiamo sistemando questa situazione, che implica grossi costi per noi perché i dipendenti avranno giustamente un aumento – ha dichiarato – Oltre a ciò stiamo cercando di mettere la struttura in un contesto di sicurezza con alcuni interventi di manutenzione".
Spese che la Rsa intende affrontare attraverso un aumento delle rette che entrerà in vigore da gennaio, con l’utenza brignanese e dei Comuni associati che pagherà 62 euro al giorno contro i 59 attuali (circa 1100 euro in più all’anno), e l’utenza esterna che vedrà il costo aumentato da 65 a 66 euro giornalieri. Un lieve aumento, ancora non quantificato, sarà poi applicato anche al centro diurno. Contrariamente alle voci diffusesi in paese, gli aumenti non serviranno a stipendiare il CdA: "Assolutamente no, il CdA attuale prende e prenderà quanto il precedente, cioè nulla" assicura infatti Baruffi, che ricorda come le tariffe brignanesi siano comunque ancora lievemente inferiori alla media provinciale, che è di 67 euro al giorno.
L'attacco dell'ex sindaco: "Sindaco e assessore ai Servizi Sociali prendano posizione"
Tempestiva l’opposizione dell’ex sindaco Bolandrini.
"Il precedente Cda ha lasciato una situazione economica positiva e un ente in ottima salute – ha commentato – Mi chiedo come possano il sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali non prendere posizione di fronte alla scelta sconsiderata di un aumento sostanziale, che grava sulle famiglie per oltre 1000 euro annui, in un momento certamente non florido. Mi chiedo inoltre per quale motivo il gap tra residenti e non residenti sia stato così volutamente ridotto a scapito di brignanesi e comuni convenzionati e se il nuovo Cda prima di questa decisione si sia interfacciato non solo con chi l’ha nominato, ma anche con il revisore dei conti, che in questi anni ha agito in piena sinergia con il Cda precedente".
A difesa della scelta invece il sindaco Marco Bonardi: "Il Cda ha la mia piena fiducia – ha dichiarato – La vera domanda da farsi è come sia stato possibile che negli ultimi anni le rette fossero rimaste invariate, con l’aumento dei costi della vita che abbiamo avuto".