Inaugurato l'"Ospedale di comunità", struttura da venti posti letto
Questa mattina, venerdì 6 dicembre, taglio del nastro per il nuovo servizio insediato accanto alla "Casa di comunità". Apre il 19 dicembre
Taglio del nastro questa mattina, venerdì 6 dicembre, per l'"Ospedale di comunità" di Martinengo. Tante le autorità presenti a tenere a battesimo la struttura che conta una ventina di posti letto, dieci disponibili dal 19 dicembre.
Inaugurato l'"Ospedale di comunità"
Con l'insediamento di questo nuovo servizio l'ospedale vecchio in piazza Maggiore torna definitivamente a rivivere. Dopo il massiccio intervento di ristrutturazione, l'edificio ospita al piano terra gli uffici e il Serd, al primo piano la comunità psichiatrica, nell’ala ovest la Casa di comunità, che offre attività ambulatoriali e ora, al terzo piano, l'Ospedale di comunità, che consente a pazienti dimessi dal nosocomio ma bisognosi di ulteriori cure, di ricevere assistenza adeguata. Una funzione intermedia quindi, tra l'ospedale vero e proprio e il domicilio del paziente. Si parla di ricoveri brevi, al massimo 30 giorni, a disposizione 20 posti letto, dieci dei quali già a partire dal 19 dicembre. La responsabilità gestionale fa capo alla dottoressa Gisella Guerrini, direttrice del distretto della Pianura orientale, mentre quella clinica dei pazienti al dottor Antonino Salvatore Chiarello, responsabile dei subacuti dell'ospedale di Romano.
A tagliare il nastro erano presenti autorità religiose, comunali e regionali di spicco: dal parroco don Vittorio Bonati che ha benedetto i locali, al sindaco Pasquale Busetti accompagnato dall'assessore ai Servizi Sociali Franca Frazzi, ai colleghi primi cittadini Juri Imeri di Treviglio (presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asst Bg Ovest), Caterina Vitali di Ciserano (vicepresidente), Andrea Rota di Bariano (presidente del Distretto Pianura orientale) e Gianfranco Gafforelli di Romano (presidente dell’Ambito), oltre all'onorevole Alessandro Sorte, all'assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Terzi e ai consiglieri regionali, all'assessore regionale alla Casa e all'Housing sociale Paolo Franco, Giovanni Malanchini, Pietro Macconi, Jonathan Lobati, Roberto Anelli e Ivan Rota.
A fare gli onori di casa il direttore generale dell'Asst Bergamo Ovest dottor Giovanni Palazzo, la direttrice socio-sanitaria dell'Ats Bergamo, dottoressa Barbara Caimi e il direttore socio-sanitario dell'Asst Bergamo Ovest dottor Pietro Tronconi, oltre a numerosi dipendenti dell'Asst.
"Oggi siamo molto orgogliosi della nostra azienda perché inauguriamo il primo Ospedale di comunità sul territorio della Bergamasca, i prossimi saranno a Treviglio e a Ponte San Pietro - ha esordito Palazzo salutando gli ospiti - diventerà punto di riferimento per tutto il distretto della Pianura orientale. E' inserita in un contesto dove è già presente una Casa di comunità Hub e per completare l'offerta socio-sanitaria realizzeremo un'altra Casa di comunità Spoke a Cologno al Serio, siamo in fase di progettazione".
Poi ha ricordato il massiccio investimento di soldi pubblici.
"Quasi tre milioni di euro, finanziati soprattutto dai fondi del Pnrr ma anche dalla Regione Lombardia, che si è fatta carico di parte dei lavori necessari per la ristrutturazione del reparto, l'adeguamento antisismico e le attrezzature".
Terzi: "Un servizio nuovo per la cittadinanza e un patrimonio immobiliare recuperato"
"Posso dire di aver visto cambiare profondamente questa struttura - è intervenuta l'assessore Terzi - ricordo quando era quasi completamente abbandonato e lasciato all'incuria. Questo è quindi il risultato non solo di un grande investimento economico ma anche della volontà di voler offrire un servizio nuovo alla cittadinanza e recuperare un patrimonio immobiliare storico nel pieno centro di Martinengo".
Poi una riflessione:
"La società è profondamente cambiata - ha osservato - l'inverno demografico da una parte e l'invecchiamento della popolazione dall'altra portano la Regione a ridisegnare quella che è la sua organizzazione: non più solo la cura in ospedale ma anche l'organizzazione di attività e spazi intermedi come questi che hanno l'obiettivo di limitare l'ospedalizzazione".
Franco: "Questa inaugurazione da il senso di come la visione sia globale"
"Questo servizio va a completare un'offerta assistenziale importante per la comunità di Martinengo - ha commentato Franco - quando più di un anno fa il Consiglio regionale lavorava a quella riforma tanto vituperata era per intercettare i fondi europei per realizzare sia le 'Case di comunità' che gli 'Ospedali di comunità'. C'è una ferma volontà di continuare questo percorso per la nostra gente. Oggi siamo accanto a questa struttura, anche con un coordinamento programmatico con altri direttori come Palazzo che si stanno muovendo nella stessa direzione. Questa è la Lombardia che ci piace, la Lombardia pragmatica. C'è stato un colpo di reni importante con l'avvento di Palazzo anche in termini di sinergia rispetto alle priorità: tutti pensavano si aprisse a Romano o Treviglio e invece questa inaugurazione dà il senso di come la visione sia globale, quella che deve portare la Lombardia".
Caimi: "Seguire i pazienti fragili a 360 gradi"
"L'obiettivo era di arrivare ad aprire entro il 30 dicembre, è stato fatto un lavoro immenso da parte di tutti - ha affermato - ma adesso comincia il bello: importante è mostrare come i pazienti fragili devono essere gestiti a 360 gradi".
Busetti: "Per noi è un orgoglio"
"Per noi questo ospedale è un orgoglio - ha asserito il sindaco - è una struttura vicina alle famiglie di Martinengo, la ricordo sin da quando ero un bambino, infatti è rimasto attivo fino agli anni '70. Grazie a chi ha consentito che non fosse più abbandonato, è un edificio molto bello in pieno centro storico, con una cappella e un giardino e la nostra proposta è di aprirlo con un vicolo che porti in piazza Italia. Grazie anche a chi lavora qui, si vede l'entusiasmo, l'amore".
Tronconi: "Un'opera concreta"
"Questa è un'opera concreta, riempita un'altra 'scatola' di persone grazie alla quali oggi siamo qui - ha spiegato - un ospedale con 20 posti letto, tutte stanze doppie tranne due singole. Il 19 apriremo con 10 posti, per via del personale che stiamo ancora reclutando. Avremo un case manager, la coordinatrice Ivana Lamera, sei infermieri e 11 Oss: turno al mattino con un infermiere e due Oss, al pomeriggio un infermiere e due Oss e la notte con un infermiere e un Oss. I nostri sono pazienti ad hoc, inviati dagli ospedali e dai medici di Medicina generale, che dovranno poi proseguire le cure a domicilio. La presenza medica è garantita 4 ore e mezza al giorno mentre la reperibilità è h24".
Dopo gli interventi gli ospiti sono stati accompagnati in un tour della struttura, quindi la mattinata si è conclusa con un piccolo rinfresco.