Anche Treviglio modifica il linguaggio per parlare di disabilità: cosa cambia
Circolare dell'Amministrazione per uffici, scuole e associazioni: bandite le parole "portatore di handicap" e "diversamente abile"
Cambiare il linguaggio per cambiare la realtà e promuovere un'inclusione più vera e dignitosa. Anche Treviglio adotterà le nuove linee guida diffuse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per parlare di disabilità nei documenti della Pubblica amministrazione.
Treviglio, in Comune una circolare su come parlare di disabilità
A promuovere l'iniziativa, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, che cade oggi martedì 3 dicembre, è stato il sindaco Juri Imeri, che ha fatto predisporre una circolare per gli uffici comunali. Lo stesso documento sarà diffuso anche a scuole e associazioni del Terzo settore cittadino da parte della vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Pinuccia Prandina. Ma cosa cambierà in concreto nella lingua burocratica dei funzionari trevigliesi?
Bandita la parola "handicap"
I consigli linguistici diffusi dal Governo prevedono che "la parola handicap, ovunque ricorre, è sostituita da "condizione di disabilità".
Evitare "persona diversamente abile"
Sono parimenti da evitare le espressioni "persona handicappata" e "portatore di handicap", così come ovviamente "persona affetta da disabilità". Anche "disabile" e "diversamente abile" andranno evitate. Quest'ultima espressione in particolare era stata coniata, con ottimi fini un po' paternalistici, per suggerire il concetto di inclusione.
Al posto di tutte le espressioni sopra indicate la Pubblica amministrazione dovrà utilizzare "persona con disabilità". L'idea è di mettere al centro il concetto di persona, prima di quello di disabilità, evitando quindi un'identificazione del soggetto con la propria condizione.
Gravità e assistenza
Anche la definizione linguistica delle varie forme di disabilità e del relativo sostegno dovrà essere riformata. Le parole "con connotazione di gravità" e "in situazione di gravità", riferite alle persone con disabilità dovranno essere sostituite ovunque da "con necessità di sostegno elevato o molto elevato". Idem per "disabile grave", che diventerà per le stesse ragioni "persona con necessità di sostegno intensivo".
La riforma prevista dal Pnrr
Tutto ciò, continua la nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio, si rifà alla riforma in materia di disabilità affidata al decreto legislativo 62 di quest'anno, riforma prevista dalla missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La legge riforma le definizioni di condizione di disabilità e delle sue correlate prassi amministrative per l'assistenza pubblica.