Dietro le celebri sfere di Arnaldo Pomodoro, la sapiente mano del trevigliese Contino
Ormai pronta l'ultima creazione di Arnaldo Pomodoro, dietro alla quale c'è, come sempre, la sapiente mano del trevigliese Francesco Contino.
L’ultima sfera in bronzo di Arnaldo Pomodoro è praticamente pronta, e dietro la sua realizzazione – come in quella di quasi tutte le altre celeberrime sfere dell’artista pesarese – c’è anche la mano di un trevigliese, Francesco Contino.
L'artigiano del bronzo che lavora con Pomodoro
Sono di diverse forme e dimensioni, ciascun modello unico e a tiratura limitatissima. Le abbiamo viste ovunque, in giro per il mondo a decorare i luoghi del potere, della religione e in ambite collezioni, pubbliche o private. Nessuno, però, vedendo le sfere di Arnaldo Pomodoro – celebre artista, tra i più influenti del panorama nazionale oggi 98enne – avrebbe immaginato che alla loro realizzazione avesse contribuito in maniera significativa anche un nostro concittadino di Treviglio. Il suo nome è Francesco Contino, 41 anni, operaio specializzato nella lavorazione del bronzo da una vita e titolare, con i quattro soci Davide e Andrea Bonissi, Stefano Annovi e Andrea Saad della fonderia "De Andreis", un’eccellenza storica del settore che i cinque ex colleghi hanno rilevato nel 2013.
Prima di diventare soci lavoravamo insieme in un’altra fonderia, dove tra le altre cose realizzavamo anche le sfere in bronzo progettate e realizzate in gesso da Pomodoro. Poi, quando ci siamo avventurati nell’apertura della nostra attività, possiamo dire che l’artista di ha “seguito”, e abbiamo continuato a lavorare per lui alla realizzazione di sfere di tutte le dimensioni. In queste settimane abbiamo ultimato l’ultima delle sue creazioni, in tiratura limitata di quattro esemplari, che a breve consegneremo all’artista per la lucidatura finale affidata al suo team.
Alla scoperta della fonderia De Andreis con la fondazione Pomodoro
A raccontare l’incredibile viaggio e lavoro di precisione che sta dietro la realizzazione delle opere di Arnaldo è stata Chiara Monetti, ex collaboratrice nel laboratorio dell’artista oggi impegnata nella parte di didattica e nella conduzione di visite guidate attraverso la fondazione Pomodoro, che periodicamente conduce curiosi e ammiratori anche alla fonderia De Andreis, dove vengono accolti proprio da Francesco.
Dietro ogni singola opera c’è un lavoro imponente e minuzioso, che può durare anni dal momento del progetto di Arnaldo alla sua definitiva realizzazione – ha spiegato – In laboratorio, Arnaldo e i suoi collaboratori preparano la prima versione dell’opera, che è generalmente in gesso quando viene affidata alla fonderia. A Francesco, i suoi soci e i loro operai poi il compito di riprodurla in bronzo, attraverso la realizzazione di un negativo, di un silicone e, infine, della scultura vera e propria, che viene fatta da loro in bronzo. Ovviamente periodicamente l’artista viene a controllare e dare indicazioni circa gli aggiustamenti da apportare.
"E quando arriva si sta tutti zitti – scherza Francesco – Uno come Pomodoro, del resto, va ascoltato con attenzione: è molto esigente e preciso nelle sue richieste, e merita rispetto per la levatura del suo lavoro e della sua carriera". Non che alla fonderia De Andreis siano estranei a questo genere di personalità: basta guardarsi un po’ intorno e chiedere al titolare, che ha aperto le porte della propria fonderia apposta per noi, per sentire nominati i più illustri personaggi della vita mondana lombarda, e non solo. Tra i vari lavori conservati e in itinere, poi, anche le opere di grandi artisti quali Domenico Colanzi, l’austriaco Rudi Wach e Giuseppe Penone, giusto per citarne alcuni. A riprova che, di tanta bellezza sparsa in giro per il mondo, partecipa anche la nostra Treviglio.