Asili nido, Romano di Lombardia va in controtendenza: non si farà. Ma è scontro sui numeri

Gli iscritti al nido comunale di Romano e i dati delle nascite non giustificano un investimento oneroso per la costruzione di una nuova struttura in via Cavalli. Siamo sicuri? Il consigliere Sebastian Nicoli contesta il quadro tratteggiato dal sindaco in Aula ma Gianfranco Gafforelli taglia corto: "Bugie".

"Sull'asilo nido il sindaco si nasconde dietro i numeri"

Il nuovo nido serve o no alle famiglie? Secondo il gruppo di minoranza "Paola Suardi Sindaca" assolutamente sì.

"I numeri esposti non sono corretti - ha affermato - Il nido comunale, nelle prossime settimane, arriverà a 50 bambini e, per dicembre, ne ospiterà 56. Nel 2024, diverse famiglie, non sapendo se a settembre sarebbe partito il nuovo nido, hanno fatto anche scelte diverse. Già il prossimo anno, quello di via dei Pioppi sarà saturo".

E non sarebbe l’unico errore.

"In Consiglio comunale, il sindaco ha esposto i dati delle nascite per giustificare la scelta di non costruirne un altro - ha continuato - Ma sono proprio i numeri che confermano che ce n’è un bisogno estremo: per esempio, basta moltiplicare le 147 nascite del 2023 per tre, trattandosi di una struttura per bimbi da 0-3 anni e, anche per difetto, arriviamo a una potenziale utenza di più di 400. Oggi ne ospitiamo al massimo 64".

I conti del sindaco non tornano proprio per Nicoli.

"Il Governo ha assegnato a Romano 864mila euro per edificare una struttura nuova, perché ha stimato il fabbisogno della cittadinanza e la risposta insufficiente che la città attualmente eroga, includendo anche le strutture private - ha chiarito - Non realizzarla sarebbe un danno per le famiglie romanesi e restituire i soldi già assegnati pure una beffa... Se questo nuovo spazio fosse edificato in adiacenza alla scuola dell’infanzia “Munari”, così come avevamo ipotizzato quando è stato erogato il contributo del Ministero, si potrebbero sfruttare anche alcuni servizi già esistenti erogati dalla stessa. In questo modo si potrebbero contenere i costi da sostenere per l’edificazione. Inoltre, così come previsto dal bando Pnrr, qualora non ci fosse più un fabbisogno legato al nido, dopo cinque anni lo si può convertire per altri scopi: per esempio creando la “sezione primavera” che oggi non c’è".

Nicoli ha ricordato anche che la scadenza per l’assegnazione dei lavori è stata prorogata al 10 dicembre.

"Nemmeno questa quindi può essere una giustificazione - ha sentenziato - Se l’Amministrazione non vuole costruirlo, così come ha già ventilato il sindaco, non si nasconda dietro ai numeri perché sono proprio quelli che smentiscono la tesi che ci vogliono far digerire». Poi l’affondo finale: «Non usare le risorse che vengono assegnate dallo Stato sarebbe una scelta del tutto incomprensibile per noi romanesi e per il futuro dei nostri figli".

"Racconta bugie"

La risposta all’attacco di Nicoli non è tardato ad arrivare.

"È doveroso chiarire alcune affermazioni errate che stanno generando tanta confusione - ha fatto sapere il primo cittadino - In Consiglio comunale, l’Amministrazione ha semplicemente informato che, ad oggi, i bambini iscritti e frequentanti il nuovo asilo nido di via dei Pioppi sono circa 40 quando la capienza massima è di 72 posti. Non ha mai dichiarato di essere contraria alla costruzione dell’asilo nido in via Cavalli, ma si sta muovendo con prudenza e responsabilità: lo dimostra il fatto che abbiamo affidato la progettazione a un operatore che sta elaborando uno studio di fattibilità tecnica ed economica. Solo una volta ottenuti questi dati potremo valutare concretamente i costi e giungere alla decisione finale".

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