Martinengo

Addio a "Manì", storico fruttivendolo ambulante

Si è spento a 90 anni, aveva cominciato l’attività quando era solo un bambino

Addio a "Manì", storico fruttivendolo ambulante
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Il suo posto dietro il banco della frutta e verdura al mercato di Martinengo è vuoto e non tornerà più a riempirlo con il suo sorriso. Augusto Beneducci (nella foto nel riquadro), storico ambulante martinenghese, si è spento a 90 anni.

Addio a Manì, una vita da commerciante

"Aveva iniziato da bambino, a otto anni, con il suo papà, Lorenzo Beneducci - ha raccontato il genero Walter Ceribelli, che insieme a sua moglie Annunciata ha sempre lavorato con lui - purtroppo aveva perso la mamma già qualche anno prima, a crescerlo è stata la zia che aveva sposato suo padre, come era uso fare una volta quando c’era un lutto del genere. Con il loro carretto padre e figlio giravano in città e nei paesi limitrofi per vendere patate. Poi, a 18 anni, ha comprato un motocarro e successivamente un camioncino, creandosi il suo giro d’affari. In via De Rusco avevano anche un negozio, in cui lavorava anche sua sorella Maria".

Manì

La strada dell'ambulante

Alla morte del papà i due fratelli hanno però deciso di scindere l’attività.

"La sorella ha continuato con il negozio, chiuso poi una ventina d’anni fa - ha spiegato ancora il genero - mentre mio suocero ha proseguito nell’attività di ambulante, insieme al figlio Giovanni, a me e mia moglie e agli operai".

Fino a un anno fa Augusto andava ancora a controllare che tutto andasse per il meglio.

"Da un anno non veniva più al mercato ortofrutticolo di Celadina, zona Seriate, a caricare la merce ma, fino a settembre dell’anno scorso, il venerdì saliva in auto con me alle 4 e comprava ancora qualcosa - ha ricordato - Pochi giorni prima di mancare ha voluto vedere i bancali, verificare se la frutta era bella o brutta e conoscerne i prezzi".

Il soprannome, "Manì", lo aveva ereditato dal bisnonno.

"Pare che lui avesse una mano un po’ più piccola dell’altra - ha chiarito ancora Ceribelli - e così è nato il soprannome che si è tramandato di padre in figlio".

Il genero: "Un uomo semplice e umile"

L’anziano ambulante aveva cominciato ad accusare qualche problema di salute l’anno scorso.

"Gli avevano diagnosticato un piccolo aneurisma nell’ottobre del 2023 - ha detto il genero - così è rimasto tre o quattro mesi in ospedale, perdendo parecchio peso e non lo ha più recuperato. Da allora non è più riuscito a reggersi in piedi senza il girello ma veniva lo stesso in magazzino, era lucidissimo. Era sempre lui il boss, controllava tutto e dava un’occhiata alle fatture".

Beneducci è deceduto mercoledì 16 ottobre, lascia la moglie Maria e i figli. I funerali sono stati celebrati venerdì 18 ottobre nella chiesa parrocchiale.

"La nostra famiglia ringrazia tutti coloro che sono intervenuti e hanno condiviso il nostro dolore - ha sottolineato - Mio suocero era un uomo semplice, umile e buono ma se voleva qualcosa la voleva subito. Era nato in tempo di guerra e non amava perdere tempo. Sul lavoro era un vero commerciante, aveva sempre la risposta per tutti. Continueremo l’attività ancora per un anno o due poi andremo in pensione".

La salma dell’ambulante è stata tumulata nel cimitero cittadino.

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