Errori e spese mancanti, l'asilo nido preoccupa l'Amministrazione pagazzanese
Nel corso dell'ultima assemblea pubblica il sindaco Raffaele Moriggi si è detto preoccupato del cantiere per l'asilo nido in paese.
Tornano le assemblee pubbliche "Pillole di Amministrazione": il secondo incontro, svoltosi sabato scorso, è stato dedicato a due macro-temi, i cantieri di via Roma e via Masano e quello per l’asilo nido, la cui situazione preoccupa sempre di più la nuova Amministrazione comunale.
Al via le sistemazioni di via Roma e via Masano
A fare da relatori sono stati il sindaco Raffaele Moriggi e la sua vice, Serena Carminati. Dopo una prima spiegazione relativa alla Tari e al suo importo, aumentato quest’anno di circa il 10 percento per gli adeguamenti all’inflazione che non erano stati calcolati negli anni scorsi, il discorso si è presto spostato su due importanti lavori pubblici prossimi a partire. Come spiegato da Carminati, infatti, grazie a un contributo Pnrr da 50mila euro, l’ente darà presto avvio alle sistemazioni di via Roma e via Masano.
Si tratta di due progetti assorbiti in un unico intervento: uno che era già in parte programmato, e l’altro che invece andava completato per via di alcune problematiche riscontrate in corso d’opera – ha esordito – Ad agosto siamo riusciti ad approvare, in fretta e furia, il progetto, sapendo di dover affidare i lavori entro il 15 settembre per ottenere il contributo, e ce l’abbiamo fatta. A breve inizieranno dunque i lavori.
Di cosa si tratta, nello specifico? Sempre il vicesindaco ha spiegato come l’obiettivo sia quello da un lato di mettere in sicurezza la strettoia di via Roma, con l’ente che a tal fine ha acquisito un’area di 55mq dal privato proprietario per eliminare il vecchio muro presente e allargare così la carreggiata. Dall’altro lato, invece, si è posto rimedio alla problematica di assenza di fognature su via Masano, oltre che alla mancanza degli accessi per le utenze e del completamento del manto stradale.
Con Cogeide siamo riusciti ad accordarci affinché loro finanzino la realizzazione della fognatura, che andrà a confluire in via Casali – ha spiegato Carminati – Noi, invece, provvederemo alla realizzazione della ciclopedonale verso via Petrarca e al completamento della via, oltre al completamento della ciclabile anche verso via Roma, così da dar continuità al percorso che poi sfocia lungo via Treviglio.
Oltre a ciò, l’Amministrazione valuta in un secondo momento di poter livellare il dislivello andatosi a creare lungo via Masano durante il primo intervento condotto dalla precedente Giunta. "Un dislivello davvero pericoloso – sottolinea Moriggi – Non entro del merito del primo tratto e della ciclabile, perché voglio evitare polemiche inutili, ma quel dislivello è davvero pericoloso".
Il nodo di via Masano: la ciclabile finirà nel nulla?
Ad esporsi circa la ciclabile di via Masano anche l’ex capogruppo di minoranza Fulvio Pagani, intervenuto tra il pubblico per dire la sua:
Questo tipo di opere sono chiaramente opinabili: per qualcuno possono essere state utili, per quasi tutti invece una fesseria. Di fatto stiamo andando a ripristinare un’opera che porta nel nulla, investendo ulteriormente su un’area degradata, con costi sensibili per il nostro Comune, ma che, se non affrontati, significa riconoscere che son stati buttati dei soldi in precedenza. Qualcosa in quell’area occorrerà fare.
Queste le parole di Pagani, che ha dunque ricevuto la risposta del sindaco:
Si potrebbe collegare il fondo per Caravaggio? Sì, ma è territorio di Caravaggio, a cui credo importi meno di zero. Personalmente temo che quest’opera, pagata a suo tempo in parte con fondi agricoli e con 40mila euro dalle casse comunali, morirà lì. Si potrebbe anche riprendere un discorso di senso unico, per il quale dobbiamo però dialogare con Caravaggio. Certo, istituirvi un senso unico significava però per noi non fare la ciclabile.
Ente in difficoltà, con il cantiere fermo dell'asilo nido
Del resto, la situazione economica dell’ente è ben nota, ribadita da Moriggi stesso anche in assemblea dichiarando che "al momento dell’insediamento non c’era più nemmeno la carta per fare le fotocopie".
Oltre ai debiti, già calcolati in 1,2 milioni di euro, a preoccupare la Giunta sono poi i lavori per il nido comunale.
Il nido è stato finanziato con un contributo Pnrr da 960mila euro, da cui, togliento spese di progettazione e per sicurezza cantiere, restavano circa 760mila euro per le opere, che sono state affidate tramite asta per un costo complessivo di 670mila euro - Il progetto, però, sottolinea Moriggi, è stato quantificato in maniera imprecisa e poco puntuale - Non sono stati previsti gli arredi, ma nemmeno i corpi illuminanti e alcune cose legate ai sanitari, per cui anche a fine lavori sarà impossibile aprire il nido in queste condizioni – ha rimarcato – Stiamo rivedendo il progetto, ma ricordo che già ci sono i 342mila euro di riserve avanzate dalla ditta esecutrice dei lavori, dentro i quali son compresi già 96mila euro di citazione in giudizio che la stessa impresa ha fatto nel proprio ricorso in tribunale. Sicuramente entro fine gennaio ne discuteremo.
Cosa succederà nei prossimi mesi? Le trattative e i contributi a rischio
Al momento, dunque, l’Amministrazione è in trattativa con l’impresa perché riprendano i lavori, ma pesa come una spada di Damocle la scadenza che prevede il completamento dell’opera entro dicembre 2025, pena la restituzione del contributo Pnrr ricevuto.
Ad oggi l’opera è completa al 30 percento – ha concluso Moriggi – Ci sono però degli errori progettuali, come l’assenza di uno scarico dell’acqua piovana dal tetto o la previsione di vasche per il recupero dell’acqua che non si possono in realtà fare per via della vicinanza all’acquedotto. Stiamo quindi ragionando con Cogeide per un prolungamento e un allaccio altrove, che costerebbe però circa 50mila euro. E’ tutto molto complicato, e con i legali di mezzo lo diventa ancora di più.
Questo il quadro delineato dal sindaco, che ha paventato il rischio di ricorsi e contro-ricorsi che possano invischiare l’ente per anni o decenni. Senza contare l’altro grande quesito: una volta ultimato e finito, quanti bambini ospiterà il nido? "E’ pensato per circa 30 bambini, in un paese dove ogni anno ne nascono 5 o 6" ha fatto notare un pagazzanese dal pubblico. La speranza è quella di attrarre iscrizioni da fuori paese, ma a ben vedere il rischio di finire in un bagno di sangue per una cattedrale nel deserto è più che plausibile.
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