Morengo

La storia senza fine della causa Pesenti: accolto dalla Cassazione il ricorso avanzato dal Comune

La vertenza legale, relativa a vicende che risalgono al 1982, vede contrapposti il Comune e alcune famiglie espropriate dei propri terreni.

La storia senza fine della causa Pesenti: accolto dalla Cassazione il ricorso avanzato dal Comune
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La Cassazione dà ragione al Comune: accolto il ricorso contro la "sentenza Pesenti", che aveva condannato l’ente a pagare ai privati 1,4 milioni di euro.

Un altro capitolo di una vicenda legale infinita

La causa è ben nota a tutti e si trascina dal 1982, anno in cui l’ente attuò gli espropri per lo sviluppo dell’area Pip senza corrispondere ai proprietari un equo compenso. Nonostante siano passati oltre quarant’anni, la vicenda è quantomai attuale, dopo che la Corte d’Appello aveva condannato l’ente al risarcimento (tra valore dei terreni e interessi) di 1,4 milioni di euro, mettendo in gravi difficoltà il bilancio comunale.
Ora, a distanza di circa tre anni, quella stessa sentenza è stata di fatto "cassata" dalla Corte di Cassazione, che nei giorni scorsi si è espressa accogliendo il ricorso presentato ai tempi dall’Amministrazione del sindaco Amilcare Signorelli attraverso il proprio legale.

Il sindaco di Morengo, Amilcare Signorelli.

L’oggetto del contendere nel ricorso non è tanto la condanna, dato che è pacifico che l’ente debba riconoscere un equo indennizzo ai precedenti proprietari delle aree, bensì il conteggio che è stato fatto relativamente al valore di quelle aree - ha spiegato a riguardo il primo cittadino - La sentenza della Corte d’Appello del 2021 aveva infatti effettuato un calcolo basandosi sul valore dei terreni nel 2015, mentre secondo noi il valore di riferimento doveva essere quello del 2009, anno in cui i privati hanno per la prima volta avanzato la propria richiesta.

Ora, dunque, essendo stato accolto il ricorso, qualora la controparte decida di costituirsi nuovamente in giudizio si tornerà ancora una volta in Corte d’Appello, per stabilire nuovamente l’entità dell’indennizzo dovuto (che si può supporre sarà inferiore data l’anticipazione del termine temporale di riferimento). Al contempo, i privati dovranno invece riversare all’ente l’indennizzo già ricevuto, ora ritenuto illegittimo visto l’annullamento di fatto della sentenza che aveva condannato il Comune al suo pagamento.

A breve anche la battaglia legale dell'Atp-1.

Sempre in questi giorni, inoltre, il Comune si prepara a un’altra battaglia legale, quella preannunciata alcune settimane fa e avviata dal circolo Legambiente Oglio e Serio contro l’ambito di trasformazione Atp-1: l’ente, infatti, ha formalizzato la decisione - anticipata alcune settimane fa dal vicesindaco Giorgio Facchetti - di costituirsi in giudizio; giudizio che sarà con ogni probabilità demandato al Tar di Brescia. Quanto alle voci relative ad un procedimento analogo contro l’Atr-s, invece, il sindaco Signorelli ha fin qui smentito: "Ad oggi a noi non risulta alcun ricorso in tal senso. Poi, chiaramente, non possiamo prevedere se ne arriveranno".

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