L’ex fonderia "Poloni" diventerà un polo per le energie alternative
Tutto merito del "Gruppo Moenia", una realtà imprenditoriale con sede a Ciserano
Un polo tecnologico per le energie alternative si fa spazio nell’ex fonderia Poloni. Dopo la riqualificazione già in atto all’ex "AZ Fiber", che entro la metà del 2025 verrà riconvertita da un imprenditore cinese in una ditta di assemblaggio di materassi, verranno restituiti a nuova vita anche gli storici locali di via Cristoforo Colombo che un tempo ospitavano la fonderia a conduzione familiare specializzata nella produzione di chiusini stradali.
La nuova vita dell'ex fonderia
Tutto merito del "Gruppo Moenia", una realtà imprenditoriale con sede a Ciserano e attualmente a capo di diverse società esperte di elettronica, che ha acquistato l’ex fonderia Poloni per realizzarci, tra gli altri, un sito per lo stoccaggio e l’assemblaggio di pannelli solari.
Non a caso, nel progetto presentato al Comune, si legge che l’intenzione di Moenia è quella di creare un complesso che ospiterà "le attività direzionali, tecniche, commerciali, di ricerca, di prototipazione, e logistiche di una nuova realtà dedicata a prodotti energetici green, in primis pannelli fotovoltaici".
Nata nel 1962 nell’area nord-ovest del paese, al confine con Ciserano, nel cuore pulsante del vecchio polo industriale, qualche anno fa la fonderia Poloni fu rilevata dalla "Ongis Metal Fer" di Pontirolo che, a seguito di diverse vicissitudini di carattere giudiziario, fallì e chiuse bottega nel 2018.
Da allora, i capannoni dismessi e abbandonati della Poloni sono diventati scenario di atti vandalici e furti di rame, che hanno finito per consegnare l’intera area al degrado e all’incuria e per trasformarla in un biglietto da visita pessimo per il paese.
L’inversione di rotta proposta da Moenia ha spinto il sindaco Roberto Ravanelli e la sua nuova Amministrazione ad accogliere a braccia aperte il suo progetto di riconversione.
"Siamo davvero soddisfatti che l’ex fonderia Poloni avrà finalmente un futuro – ha dichiarato entusiasta il primo cittadino arcenese – Il nuovo magazzino, oltre a rafforzare il nostro tessuto produttivo e ad offrire una quindicina di posti di lavoro, con la presenza al suo interno anche di un ufficio commerciale e di una foresteria, ci porterà benefici pure in termini di decoro e bellezza. L’intera zona tornerà a essere sottoposta a controllo e sorveglianza, impedendo alle persone senza fissa dimora di occuparla abusivamente e di trasformarla in una discarica a cielo aperto di rifiuti abbandonati, come già capitato con l’ex Cascina Nuova e l’ex AZ Fiber. Pur estendendosi su una superficie di soli quattro chilometri quadrati, Arcene ha accumulato negli anni troppe realtà abbandonate, la maggior parte delle quali si trova proprio a ridosso del centro storico e contribuisce a rovinarne l’immagine. Sistemare tali realtà con progetti validi come quello presentato dal “Gruppo Moenia” significa permettere al Comune di trarre diversi vantaggi".
Com'è oggi
Come sarà
Ecosostenibilità
Con la riqualificazione dell’ex fonderia Poloni infatti, questi ultimi non saranno soltanto economici e lavorativi.
"Ci guadagneremo anche in termini di ecosostenibilità – ha aggiunto Ravanelli – Nel progetto Moenia, oltre allo smantellamento definitivo dei residui di amianto, è prevista l’installazione sul tetto e sulle facciate del magazzino l’installazione di un intero impianto fotovoltaico, la cui potenza sarà pari a un megawatt. Di questa, soltanto 100 chilowatt saranno consumati dallo stesso magazzino, mentre il restante 90% verrà a messo a disposizione della nostra comunità energetica. Inoltre, la nuova realtà industriale non addurrà alcun disagio alle zone residenziali a essa adiacenti. Essendo un magazzino di assemblaggio, esso non sarà fonte né di rumori molesti tipici del funzionamento di macchinari industriali, né di emissioni dannose per la salute, visto che non avrà camini e sbocchi di fumo vari. È anche e soprattutto per questo che noi dell’Amministrazione abbiamo espresso un parere favorevole su questo progetto che, per quanto dettagliato e preciso, ci lascia davvero ben sperare per il buon esito dei lavori".
Nessun consumo di suolo
Questi ultimi inizieranno a breve e, come precisato dal sindaco, non causeranno ulteriore consumo di suolo pubblico perché si concentreranno esclusivamente sulla superficie di circa 10mila metri quadrati su cui un tempo sorgeva la fonderia.
"Al momento Moenia sta ancora portando via dal capannone tutto ciò che non gli serve – ha chiosato il sindaco – Successivamente, dopo aver assolto a tutti gli obblighi burocratici, potrà dare il via ai lavori. Quel tipo di attività su quel determinato terreno è già prevista dal nostro PGT, ragion per cui non c’è bisogno di approvare alcuna variante. A tal proposito, avremmo potuto trasformare quella zona in residenziale, ma ciò avrebbe voluto dire sostenere dei costi importanti per abbattere l’intero capannone e bonificare il sottosuolo, che quasi certamente ha subito contaminazioni a causa della presenza pluridecennale della vecchia fonderia. Il progetto Moenia invece, non solo riutilizzerà la struttura portante del vecchio capannone, ma la renderà anche operativa nel giro di un paio d’anni".
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