Rudiano

Addio ad Alberto Bonetti, il pioniere dei bottoni "made in Brescia"

L'imprenditore di Rudiano fondatore dell'omonimo gruppo industriale specializzato in macchine per la produzione di bottoni, si è spento lunedì nella sua casa, aveva 92 anni.

Addio ad Alberto Bonetti, il pioniere dei bottoni "made in Brescia"
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L'imprenditore di Rudiano fondatore dell'omonimo gruppo industriale specializzato in macchine per la produzione di bottoni, si è spento lunedì nella sua casa, aveva 92 anni.

Cordoglio

Nel grande atrio della casa del commiato Mombelli di Chiari, martedì, è un incessante via vai di amici, parenti, ex dipendenti. Ma non sono ore di disperazione: sono ore di quiete domestica, di nostalgia, di dolce tristezza e di ricordi, come quando in una domenica d'autunno si tira fuori dal cassetto la scatola delle fotografie. Alberto «Berto» Bonetti, come tutti chiamavano l'imprenditore rudianese fondatore dell'omonimo gruppo industriale specializzato in macchine per la produzione di bottoni, si è spento nella sua casa di Rudiano a 92 anni, lunedì, circondato dalla famiglia, dopo una lunga vita da pioniere. Classe 1932, è stato lui, per decenni, la colonna di un gruppo industriale che oggi è tra i leader nel proprio settore, e che in un secolo di storia ha distribuito macchine per bottonifici, e non solo, in tutto il mondo.

Una vita da pioniere

Tutto cominciò qualche anno prima, era il 1924, esattamente un secolo fa, sempre a Rudiano. Qui Francesco Bonetti, padre di Alberto, fondò la "Butunèra", la fabbrica di bottoni in madreperla il cui ricordo è ancora vivo in molti rudianesi con qualche primavera sulle spalle. Fu però la seconda generazione a imprimere una svolta alla Bonetti. Quella di Alberto, appunto, e del fratello gemello Ferrante. Poco più che ventenni, nel 1954 i due cominciarono a immaginare un modo diverso di produrre bottoni, con soluzioni sempre più automatizzate, e a progettare e costruire i macchinari necessari allo scopo. Il fratello più giovane, Dario, si occupava dell'amministrazione, mentre loro erano i "tecnici", inventori e progettisti degli impianti. Fu un lungo, faticoso, clamoroso successo.

 

Le macchine per fare i bottoni

Negli anni del Secondo dopoguerra le macchine per produrre bottoni della Bonetti cominciarono ad aprirsi la strada a mercati che allora dovevano sembrare lontanissimi. L'Europa prima. Poi la Russia, ad esempio, che Bonetti raggiunse su una Fiat Seicento, in pieno inverno. L'America: "Si stava via anche per mesi" ricorda oggi il figlio Vincenzo, che con il fratello Luca e la sorella Eleonora oggi gestisce il gruppo di famiglia, che comprende ormai quattro aziende. Con loro anche la mamma Guida, detta Ida. Martedì per lei e Alberto sarebbe stato l'anniversario di nozze.

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