Spirano

Spirano: il comitato "Fare Verde Bergamo" ancora contro il digestore di biometano

A parlare dopo la Conferenza dei Servizi il segretario di Fratelli d'Italia nonché del comitato Fare Verde Bergamo, Elvio Valerio De Matteis.

Spirano: il comitato "Fare Verde Bergamo" ancora contro il digestore di biometano
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Biodigestore: Elvio Valerio De Matteis torna ad esprimere la propria contrarietà al progetto. L’ex candidato sindaco nonché segretario di Fratelli d'Italia locale si è esposto in qualità di segretario del comitato "Fare Verde Bergamo", ente che ha preso parte alla Conferenza di Servizi della scorsa settimana. 

La Conferenza dei Servizi

Elvio Valerio De Matteis

La Giunta comunale di Spirano all’incontro non c’era, ma c'erano quelle di Cologno, Brignano e Lurano e c'era inoltre la Provincia e vari tecnici e dirigenti comunali – ha esordito – La Regione ha mandato un promemoria che al momento non abbiamo potuto consultare, mentre la Provincia ha dato parere favorevole all'opera riservandosi di valutare solo la parte relativa al pozzo. Il Comune ha invece espresso varie perplessità, relative all’altezza dell’impianto, alla viabilità su una strada non adeguata e sui livelli di affioramento della falda. Oltre a ciò ci sono perplessità sull’abbassamento della falda stessa e sul piano di alimentazione e spandimento, che rende poco concreto anche il calcolo della reale produzione dell'impianto che dipende dalla ricetta. Infine, l’ente ha chiarito che sarà necessario valutare come migliorare la viabilità di accesso, ha ribadito la necessità di salvaguardare le vie d'accesso al Bosco di Conzacolo.

La contrarietà del Comitato

E se di contro la "CH4 Spirano" si è detta disponibile a implementare nuove e ulteriori opere di mitigazione e a discutere di migliorare la viabilità assieme alle autorità, il comitato «Fare Verde Bergamo» di De Matteis ha invece ribadito la propria posizione:

L'impianto sarebbe positivo, se non fosse stata scelta una zona inadatta per viabilità, caratteristiche idrogeologiche e prossimità a parchi protetti – ha dichiarato De Matteis – Ciò che è sembrato è che la holding che detiene la società in questione abbia pianificato l'impianto in base ai benefici di legge e abbia scelto il posto in base alla mancanza di vincoli e alla disponibilità dei terreni da parte di MIA, non sapendo che colpevolmente l'Amministrazione comunale non aveva per oltre un decennio aggiornato i vincoli territoriali per adeguarli allo stato di area Parco e ludica. La cosa però era ben nota alla fondazione MIA, che da anni soffre le restrizioni dovute alla presenza delle risorgive e del Parco sovracomunale e che ha ovviamente colto l'opportunità di liberarsi di questi terreni. Fare bene all'ambiente è molto nobile, e farlo creando nuove opportunità di economia circolare anche di più, tuttavia ci vuole molta attenzione e la fretta che si è impressa al progetto sembra aver giocato un ruolo focale nel sottostimare i costi reali dell'operazione e i suoi impatti sulla collettività.

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