Ciserano

Dopo 18 anni don Sergio saluta Ciserano: "Vado in pensione, d'accordo? Ma resto con voi"

Una festa grande in oratorio per salutare il parroco e domenica si replica per accogliere il 52enne don Sergio Alcaini

Dopo 18 anni don Sergio saluta Ciserano: "Vado in pensione, d'accordo? Ma resto con voi"
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Era stato il vescovo in persona a chiedergli di restare un altro anno, ma lui, 75 anni e 50 anni di sacerdozio, gli ultimi 18 trascorsi alla guida della comunità di Ciserano, ha preferito farsi da parte per permettere a un parroco più giovane di raccogliere quella bella e ricca eredità - fatta di persone e di storie - che ha coltivato giorno per giorno in paese. Così domenica, in oratorio, in tantissimi lo hanno festeggiato: dai piccoli dell’infanzia con le loro maestre fino agli adolescenti e tutta la comunità.

Don Sergio va in pensione

Don Sergio Morandi, fresco di premiazione con il Giulianino d’oro, ha salutato tutti sotto uno striscione che recitava: "Vado in pensione, d’accordo?".
Forse qualcuno non sarà d’accordo perché la sua impronta mancherà a molti anche se, don Sergio, resterà a vivere in paese con il ruolo di collaboratore parrocchiale.
Era stato proprio lui a spiegarlo: "Con il vescovo ho concordato di risiedere nella casa dell'oratorio, come sacerdote residente a Ciserano, e di accogliere il nuovo ruolo che il vescovo mi ha affidato, cioè quello di "collaboratore parrocchiale" di Ciserano e di altre parrocchie limitrofe", aveva spiegato.
A ringraziarlo pubblicamente per quanto fatto in questi anni è stata la prima cittadina Caterina Vitali che al parroco ha indirizzato una lunga ed emozionante lettera.

Diciotto anni alla guida della comunità

Non un addio, certo, visto che don Sergio resterà in paese, ma un’occasione per tracciare questi ultimi 18 anni "vissuti con grande umiltà d’animo ma anche tenacia" alla guida della parrocchia di San Marco e Martino Vescovo.
Negli anni del suo sacerdozio in paese ha incontrato e visto crescere intere generazioni accompagnandole nel loro percorso di fede, senza mai far mancare il proprio sostegno agli anziani e alle famiglie in difficoltà che aiutava "con discrezione e nel silenzio".

"Con il suo operato ha lasciato il segno nella nostra comunità, a partire dall’attenzione ai luoghi - ha snocciolato il sindaco - la Chiesa parrocchiale, il Santuario e soprattutto l’oratorio San Giovanni Bosco e la Scuola dell’infanzia; li ha curati ed ammodernati facendo sì che fossero luoghi di accoglienza belli e ordinati. Lo ha fatto attraverso la generosità della gente di Ciserano, che ha sempre magistralmente motivato con specifiche raccolte fondi".

Ha anche promosso in ogni occasione momenti di solidarietà, con raccolte di fondi per le missioni, ma anche raccolte di generi alimentari e vestiti per le famiglie ciseranesi in difficoltà.

"Di lei vorrei poi evidenziare la sempre costante, pragmatica e schietta collaborazione mantenuta in questi anni con le amministrazioni comunali, volto sempre a fare il bene per Ciserano e la sua gente - ha proseguito Vitali - Costante è stata la volontà di far crescere la scuola dell’infanzia come luogo per l’educazione e la formazione dei più piccoli: negli anni del suo operato è stata avviata prima la sezione primavera e poi l’asilo nido, riuscendo insieme a costruire un piccolo tesoro educativo per i più piccoli".

Una collaborazione, quella col Comune, definita "proficua e leale" anche nei momenti più difficile, come durante la pandemia e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

"Allo stesso tempo, insieme abbiamo condiviso l’importanza del fare rete, insieme, con i gruppi e le associazioni locali, ravvedendone la preziosità dell’arricchimento per Ciserano - ha ricordato - Di lei molti hanno l’idea di un conservatore, a volte rigido nelle scelte. Al di là del carattere personale, posso dire nei fatti di aver conosciuto un parroco molto più di mente aperta di quanto si possa immaginare".

Di esempi ce ne sarebbero molti: due su tutti, però, l’organizzazione della festa di Halloween in oratorio e i corsi di italiano frequentati da 40 donne straniere.

Domenica arriva don Sergio Alcaini

Diciotto anni in cui non è mai mancato l’impegno nonostante molti dei quali li abbia trascorsi senza poter contare sull’aiuto di un curato. Difficoltà che non hanno impedito, però, a don Sergio di mantenere sani i conti della parrocchia e anzi di investire sempre sui servizi alla comunità. Un’eredità importante che ora passerà nella mani di don Sergio Alcaini, 52 anni di San Giovanni Bianco che lascerà Onore e di Songavazzo per iniziare, da domenica 29 settembre, un nuovo viaggio in paese.

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