Economia

Fusione Bcc Treviglio-Carate, Grazioli: "Fugheremo ogni dubbio, andiamo avanti"

Nonostante i rilievi della Federazione regionale, il progetto procede

Fusione Bcc Treviglio-Carate, Grazioli: "Fugheremo ogni dubbio,  andiamo avanti"
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"Sono sicuro che riusciremo a fugare i timori sollevati dal presidente Azzi".

Parla dagli Stati Uniti, dove si trova in questi giorni per lavoro, il presidente di Bcc Treviglio Giovanni Grazioli. Interviene in punta di penna, com'è ovvio, dato che si tratta di uno dei dossier più delicati sulla sua scrivania di via Carcano: la fusione tra Bcc Treviglio e Bcc Carate Brianza, oggetto nei giorni scorsi di non poche critiche. Le più rumorose, venerdì scorso, sono arrivate parte di uno dei più influenti e importanti esponenti dell'universo delle Casse rurali, il presidente della Federazione lombarda delle Bcc Alessandro Azzi.

Nonostante i rilievi della Federazione lombarda, i CdA vanno avanti

Nonostante i rilievi della Federazione regionale, il progetto impostato a maggio dalle due Casse rurali guidate da Grazioli e da Ruggero Redaelli andrà avanti, conferma il presidente, che parla di "un'operazione  strategica, che punta a rafforzare entrambe le banche e a potenziare ulteriormente anche il rapporto con il territorio e con i soci". "L'iter procede e i dettagli saranno resi noti al termine della definizione del progetto, ottenute le necessarie autorizzazioni".

Chi decide sulla fusione

Quella di Federazione lombarda è sicuramente una delle voci politicamente più autorevole e influente nel settore, ma l'organismo presieduto da Azzi non ha potere decisionale sulle decisioni strategiche delle singole banche: l'eventuale fusione, se come sembra andrà avanti, sarebbe una "libera decisione" dei rispettivi Consigli di Amministrazione, soggetta soltanto al parere degli organismi regolatori del mercato bancario e al Gruppo Iccrea, di cui entrambe le Bcc coinvolte fanno parte. La "capogruppo",  sul punto, non si è ancora espressa.

Una delle Bcc più grandi della Lombardia

Dalla fusione tra la Bcc di Treviglio e la Bcc di Carate nascerebbe una delle Casse rurali più grandi della Lombardia. Bilanci del 2023 alla mano, se la nuova super Bcc brianzolo-trevigliese fosse già esistita l'anno scorso avrebbe gestito 65 sportelli, e generato una raccolta totale (la somma dei depositi in conto corrente e dei depositi per investimenti) superiore a sette miliardi di euro. Un dato superiore a quello maturato da Bcc Milano, la Cassa rurale che nel 2022 ha «assorbito» la Bcc di Bergamo. Nel dettaglio, nel 2023 Treviglio ha raccolto 2,4 miliardi di euro, mentre Carate 4,7 miliardi.

Volendo sommare (in modo molto brutale) i dati dei due bilanci, nel 2023 una Bcc Treviglio-Carate avrebbe generato un utile di poco inferiore ai 54 milioni di euro, somma dei 17,92 milioni di Treviglio e dei 35,9 di Carate. Ma se sul fronte delle masse economiche è la Bcc brianzola a tirare le fila, sul fronte della compagine sociale sarebbe l'esatto contrario. La nuova banca post-fusione conterebbe circa 27mila soci, e in questo caso sarebbe proprio Treviglio a portare in dote la quota maggiore di teste: alla fine dell'anno scorso erano 20mila e 966, contro i 6475 di Carate Brianza.

Numeri, equilibri e dinamiche che in questi mesi avranno probabilmente un peso determinante nella definizione del progetto di fusione. Dal luogo (o i luoghi) in cui avrà sede la governance, al nome del progetto, fino alle prospettive di sviluppo delle attività sociali.

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