Martinengo

La palestra nei pressi della scuola sarà intitolata a Nestore Brescianini

Domani, sabato 21 settembre, omaggio al volontario e storico dirigente sportivo

La palestra nei pressi della scuola sarà intitolata a Nestore Brescianini
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La palestra nei pressi della scuola elementare di Martinengo sarà intitolata a Nestore Brescianini, instancabile volontario nel sociale e dirigente sportivo che ha lasciato il segno.

La palestra diventa PalaNestore

Una struttura senza un nome è priva di un’identità così, visto che Martinengo è una città dove non mancano figure che sono state d’ispirazione e riferimento per la comunità, perché non rimediare? È il caso della palestra che sorge nei pressi della scuola elementare di via Zambianchi, con ingresso anche da via Luoghi, che da domani, sabato 21, si chiamerà «PalaNestore». Un degno omaggio che l’Amministrazione comunale ha deciso di fare a un concittadino che tanto ha dato allo sport locale e non solo. Figlio di un panettiere con la mamma impegnata nel negozio di famiglia, nel 1961 decise di cedere l’attività e due anni dopo venne assunto dalla «Siscat»: matricola numero 1 di una società che non lascerà più fino alla pensione. Un uomo che ha fatto del volontariato una filosofia di vita.

La cerimonia avrà luogo alle 10.30 e, oltre all’Amministrazione comunale, saranno presenti la dirigente dell'istituto comprensivo Iolanda Barbara Consolazione, il presidente del «Coni Lombardia» Marco Riva e il presidente nazionale del «Centro sportivo italiano» Vittorio Bosio. L'invito a partecipare è stato esteso agli istituti scolastici e alla cittadinanza tutta, seguirà un rinfresco.

Chi era Nestore Brescianini

"Da sempre impegnato nel sociale, Brescianini fece dapprima il suo ingresso nella società di calcio cittadina Forza & Costanza - ha ricordato il sindaco Pasquale Busetti - e poi ricoprì ruoli dirigenziali nell’Avis locale, dove rimase fino a quando subì un importante intervento chirurgico, la laringectomia». Un’esperienza che lo spinse a darsi da fare per chi come lui si era trovato nella condizione di non poter comunicare. «Dopo il recupero della voce diventò a sua volta insegnante per le persone con lo stesso problema, come volontario, gratuitamente - ha spiegato ancora Busetti - E, di fronte agli estenuanti viaggi per curarsi che dovette affrontare la cognata in dialisi, si fece principale promotore della nascita del reparto di emodialisi nell’ospedale cittadino".

Un cuore davvero generoso quello di Brescianini, sempre vicino a sodalizi impegnati nel sociale, di Martinengo ma anche nazionali.

"Fu ancora lui a fondare la nostra sezione Aido, portandola avanti e facendola conoscere sempre di più negli anni - ha raccontato - fino al peggioramento della salute degli ultimi tempi. E in campo sportivo gli si deve la nascita del club “Amici dell’Atalanta”, di cui fu anche presidente".

Una vera passione quella per la Dea, ma per lui non c’era solo il calcio.

"Fu il principale promotore anche della nascita della Pallacanestro Martinengo - ha concluso Busetti - Fu amato come un padre e poi come un nonno da tutti i ragazzi passati negli anni sui campi da basket... È stato lo storico presidente della società, conosciuto ed apprezzato in tutto l’ambiente provinciale per più di 20 anni".

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