Gli alpini inaugurano la nuova sede e festeggiano 90 anni di storia
Il gruppo ora ha la sia "casa" nel convento dei Frati Passionisti di Basella
Una storia lunga 90 anni da celebrare e uno sguardo verso il futuro con una nuova sede per scrivere ancora tante pagine di impegno e solidarietà: sabato 14 e oggi, domenica 15 settembre, Gruppo alpini di Urgnano in festa.
Due giorni di festa per celebrare una storia lunga 90 anni
Una cavalcata che dura da 90 anni in cui le Penne Nere urgnanesi hanno dato tanto alla comunità e certo un anniversario così importante non poteva passare sotto silenzio. Efficiente come sempre quindi il gruppo capitanato da Tomaso Epizoi si è dato da fare per celebrarlo degnamente. Il momento clou è stato ieri, sabato, nel pomeriggio, quando è stata inaugurata la nuova sede nel convento dei Frati Passionisti di Basella. Presenti il sindaco Marco Gastoldi, l'assessore all'Associazionismo Alessandro Pelucchi e la consigliera di minoranza Cinzia Testa, don Antonio Fedrighini, il presidente della sezione di Bergamo Giorgio Sonzogni, il vicepresidente e già presidente Giovanni Ferrari, il vicario e un consigliere, il consigliere regionale Giovanni Malanchini e alcune associazioni consorelle. Lungo il piazzale del magnifico complesso religioso lo splendido colpo d'occhio delle Penne Nere schierate, insieme alle autorità e al corpo bandistico che ha accompagnato tutta la cerimonia. Solenne l'ingresso del vessillo sezionale di Urgnano nello schieramento, seguito dall'alzabandiera sulle note dell'inno nazionale.
"Da 90 anni il vostro gruppo è un faro di solidarietà, coraggio e spirito di comunità - ha detto tra le altre cose il primo cittadino nel suo intervento - Il corpo degli alpini è conosciuto non solo per le sue capacità militari ma soprattutto per il profondo legame con il territorio e per la vicinanza alla gente: voi alpini di Urgnano avete sempre mantenuto vivo questo legame dimostrando con azioni concrete cosa significa appartenere a questa gloriosa tradizione. Il vostro impegno per il benessere della comunità locale è sempre stato un esempio di affidabilità e cuore. Il gruppo svolge un ruolo cruciale nel tessuto sociale di Urgnano, offrendo supporto morale e pratico in molteplici occasioni e le vostre iniziative a favore dei giovani, delle famiglie e degli anziani hanno contribuito a rafforzare il senso di appartenenza e di solidarietà all'interno della nostra comunità".
Poi un grazie a nome di tutta la cittadinanza.
"Un sentito ringraziamento ai capigruppo che in questi 90 anni hanno coordinato il gruppo con dedizione e passione - ha rimarcato - un pensiero speciale va alla memoria di tutti gli alpini di Urgnano e Basella che sono andati avanti: il loro spirito e il loro esempio continuano a vivere nelle nostre azioni quotidiane. Ricordiamo con affetto e riconoscenza tutti coloro che hanno dedicato la loro vita al servizio del gruppo e della comunità, lasciando un'eredità di valori e di coraggio che continuerà a ispirarci. In questo anno di celebrazione del vostro 90esimo anniversario mi permetto di esprimere la mia più sincera gratitudine per tutto ciò che avete fatto e continuate a fare".
Trasferimento della sede dall'oratorio al convento dei Frati Passionisti di Basella
A prendere la parola dopo il sindaco è stato poi il capogruppo Epizoi, che ha esordito esprimendo gratitudine ai frati per l'ospitalità.
"Quando due anni fa don Antonio, cappellano del gruppo, mi ha comunicato la possibilità di trasferire la nostra sede in quel di Basella e specificamente nel convento dei Passionisti, sono rimasto incredulo - ha detto - poi, in un successivo incontro con padre Andrea Brollo, economo della comunità, mi è stata confermata. Mi sono quindi confrontato con il nostro direttivo e poi la proposta è stata votata all'unanimità dall'assemblea. Il nostro obolo era la manutenzione del verde e all'inizio non è stato facile: è imponente e non avevamo i mezzi per i lavori. Ma grazie a tutto il gruppo e alla disponibilità finanziaria arrivata con la prima Sagra Alpina di Urgnano è stato possibile acquisire i macchinari necessari. Dopo un periodo di ambientamento la sede ora è operativa e in grado di organizzare eventi anche di una certa rilevanza inoltre, con il permesso dei padri, possiamo disporre anche di un auditorium di notevole capacità e di un sistema di comunicazione di buon livello".
Poi ha concluso:
"Avremmo potuto inaugurare la sede anche prima - ha osservato - ma abbiamo ritenuto opportuno aspettare il 90esimo anniversario di fondazione - Grazie alla parrocchia per la disponibilità concessaci in questi anni in cui il gruppo ha usufruito dei locali dell'oratorio, ma le cose cambiano e le esigenze con loro. Saremo comunque sempre disponibili per la parrocchia come per le comunità di Urgnano e Basella, con lo stesso spirito alpino che ci contraddistingue".
Epizoi inoltre ha voluto esprimere un sentito grazie anche al suo gruppo e, in particolare, il direttivo, nominando uno a uno i suoi componenti e invitandoli a uscire dallo schieramento.
"Voglio rendere onore a Gianpaolo Natali addetto ai rapporti con la sezione di Bergamo - ha affermato - ad Alessandro Bertuletti addetto alla comunicazione e ai social, a Luca Vescovi tesoriere, a Ermanno Nesi addetto ai rapporti con i soci, ad Achille Rapizza addetto ai rapporti con il Comune e le associazioni d'Arma, ad Eugenio Cremaschi responsabile della sede, Valerio Ferrari responsabile delle trasferte e delle attrezzature e ad Armando Cuni Versi addetto ai rapporti con la parrocchia, l'oratorio e le associazioni".
Malanchini: "Reintroduciamo la leva obbligatoria"
A salutare le ringraziare le Penne Nere c'era anche il consigliere regionale leghista Malanchini, il quale ha tenuto a ricordare una legge regionale da lui promossa.
"Il mio rapporto con gli alpini si è rafforzato un paio d'anni fa quando il Consiglio regionale ha approvato una legge di cui sono stato il primo firmatario - ha osservato - una norma che riconosce quello che è stato fatto in termini solidali e sociali ma cerca anche di avere un sguardo verso il futuro: sostiene i campi-scuola e propone borse di studio per ragazzi che vogliono studiare la storia degli alpini. Però non basta: è probabilmente giunto il momento che la politica e le istituzioni facciano un ragionamento serio sulla possibilità di reintrodurre un percorso di leva obbligatoria, che può essere declinata a livello civico con l'impegno per l'ambiente o nei servizi sociali o nella manutenzione dei beni culturali: insomma nelle tante attività che le comunità svolgono attraverso il loro volontariato. Ed è necessario poi chiudere il cerchio, continuando a far crescere i nostri giovani con il principio secondo cui a un sistema di diritti corrisponde anche un sistema di doveri. E gli alpini rappresentano il senso del dovere, quindi le istituzioni devono garantire che accanto agli alpini di oggi e a quelli già "andati avanti" esistano anche gli alpini di domani. I giovani devono poter sperimentare questa esperienza: in 2500 hanno partecipato ai campi scuola e ne sono usciti con un senso di responsabilità e una capacità di fare comunità non comune".
Sonzogni: "Non è un peccato fare l'alzabandiera"
Non poteva mancare l'intervento del presidente della sezione degli alpini di Bergamo.
"Anche oggi si materializza un miracolo - ha esordito Sonzogni - quello di inaugurare una nuova sede in questa realtà dei padri Passionisti che stanno soffrendo anche loro il mutamento generazionale ed epocale: a mio parere quando c'è troppo benessere si pensa poco a chi è nel bisogno, a chi è nei cieli e al prossimo che è in difficoltà. La sede è il focolare, è come una casa, uno stimolo in più e non è scontato in questa società dove i giovani, e non solo, sono sempre più ricurvi sui devices o davanti ai monitor ad ascoltare chi fa informazione anziché fare i fatti. Gli alpini i fatti li fanno e ci richiamano a 90 anni fa quando un capitano degli alpini stimolò commilitoni e cittadini che con lui condivisero l'esperienza tragica della Prima Guerra Mondiale e costituì il gruppo di Urgnano".
Poi un invito:
"Chi governa lo faccia seguendo l'esempio dell'Associazione Nazionale Alpini - ha concluso - e diciamo senza balbettare che non un peccato fare l'alzabandiera, non è un peccato ricordare militari e civili che si sono sacrificati perché fosse più bello il vivere di figli, fratelli, nipoti e pronipoti. Siamo soddisfatti per quanto riguarda l'attività dei campi-scuola, un po' meno per quanto riguarda la decisione e la presa di coscienza di ripristinare l'articolo 52 che prevede il sacro dovere di servire la Patria. Servizio che può essere declinato nell'uso delle armi come nell'attività di protezione civile, nell'impegno per l'ambiente o per il sociale. Infine un eterno grazie ad alpini e amici che hanno dato idee, energie, fiato e gambe alla vita di questo gruppo essendo di conseguenza parte attiva della comunità di Urgnano".
Uno scambio di doni tra autorità e alpini ha posto fine alla prima parte della cerimonia.
Taglio del nastro
Dopo la benedizione impartita ai locali della nuova sede da don Fedrighini, il sindaco Gastoldi e il presidente Sonzogni hanno tagliato il nastro, quindi via libera alla visita di tutti i presenti. La giornata di festa è proseguita con un corteo partito dalla parrocchia di Urgnano alle 17.30 diretto all'oratorio, con deposizione di un omaggio floreale al cippo di viale Rimembranze, seguito da una messa. In serata al cineteatro Cagnola concerto del coro "Amici della Tridentina".
Oggi, domenica, altri interventi delle autorità e un corteo con deposizione della corona d'alloro al monumento ai Caduti e alla chiesetta della della Trinità. Per finire in bellezza non poteva poi mancare un ottimo pranzo al convento di Basella.
Urgnano Gli alpini festeggiano 90 anni e inaugurano la nuova sede
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Il sindaco Marco Gastoldi taglia il nastro della nuova sede al convento dei Frati Passionisti
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